Una serie di grattacapi interdimensionali per il buon Spider man.
Dal tentativo di cura dei celebri villain (Electro, Goblin e Octopus), sfruttando le nanotecnologie della Stark industries, fino all'incontro - grazie ai portali del Dr Strange - con le altre versioni di sé medesimo. Con perdite gravi, e prese di responsabilità altrettanto gravi (lo smascheramento su tutte!), a fare da ciliegina sulla proverbiale ragnatela.
Gli sceneggiatori McKenna & Sommers qua sembrano avere carta bianca. E infatti si inventano di tutto. Anzi più che inventare, tecnicamente adoperano, nel modo più subdolo (e vincente), una intuizione che non fa altro che assecondare il sentimento cristiano di 2.2 miliardi di fedeli-potenziali spettatori (il 32% della popolazione mondiale, mica bruscolins): quello del ci rincontreremo tutti (lassù).
Sembra che non c'entri, e invece c'entra.
La cultura cristiana appartiene - direttamente e indirettamente - a tutti, è patrimonio mondiale. La Marvel, come universo che deve stare in piedi, attinge sapientemente a mitologia e religione (alla stregua di Star Wars che compendia tutta la New Age di filiazione buddista), e così facendo parla al cuore e alle emozioni di tutti (o quasi). E allora che si fa? In questo caso si fanno incontrare - nell'al di qua del Multiverso - tre versioni dello stesso supereroe, e una fetta grossa di pubblico è nostro. Poi si fa leva anche sull'intimo manicheismo (massì diamo un colpo anche a Shakespeare!) di noi tutti, si raggruppano alcuni cattivoni, e chi era sfuggito al sentimento cristiano, rientra dalla porta di servizio.
Dunque, tutti nella tela del ragno.
In soli 12 giorni di proiezione ha raggiunto un incasso globale di 1 miliardo di dollari in America; nel resto del mondo, ha incassato $43,6 milioni nel giorno di apertura . L'accoglienza positiva della critica poi ha fatto il resto (su Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento del 93%).
E Tom Holland rimane il migliore degli Spider-Men cinematografici, oscurando con la sua faccia d'angelo il ciuffettone imbalsamato Andrew Garfield e il pescione lesso Tobey Maguire.
A ben vedere, non ci voleva poi tanto.
Amen.
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