Regia di Edoardo Anton vedi scheda film
Ruolo da protagonista per il buon amico del mì babbo Piero Lulli, fratello del più noto e molto diverso Folco come lui attivo in teatro a Firenze, entrambi caratteristi di vaglia e dalla nutritissima filmografia, lunga decenni come la frequentazione di ogni genere, in gran numero i western.
Lulli negli anni '50 era un "giovane" attore prestante di buon seguito nel pubblico femminile e belle "speranze" di carriera; alto, biondo e con gli occhi azzurri penetranti, di una tipologia tale che fra gli italiani quasi tutti mori di allora, eri un naturale predestinato per fare del cinema a Roma.
Il film invece è interessante per l'insoluta incursione nel giallo anche spionistico con accenti ora più seri quando leggero-avventurosi, all'epoca quasi o nulla praticato dal cinema italiano, e quasi o nulla da certi sparuti titoli propagandistici girati in tempo di guerra.
E' anche uno dei primissimi titoli con protagonisti uomini e cani dalla parte della legge, prima ancora di Riccardo Freda.
Recentemente restaurato e così portato ad una nuova diffusione da Mediaset, fa bene apprezzare la fotografia dei paesaggi nevosi di Carlo Carlini, e il montaggio di Otello Colangeli, dalla lunghissima carriera di oltre 500 titoli(parecchio per Totò) e varietà di generi popolari a cui ha contribuito in maniera determinante, tanto che meriterebbe almeno un premio settoriale a suo nome.
John Nada
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