Regia di Edoardo Anton vedi scheda film
Un paesino tra le Alpi, spionaggio, sabotaggi, piccioni viaggiatori, pastori, cani e falchi.... un tuffo in luoghi e in un cinema italiano dimenticati.
La pellicola non è del tutto riuscita, specie dal punto di vista della resa drammatica. Il concatenamento degli anelli della trama è un po' blando e l'insieme è come un anguilla che sfugge sempre di mano....
Ciò che rende un po' interessante il film, comunque, è l'ambientazione del tutto insolita, come pure personaggi e situazioni. Un'altra particolarità che mi ha solleticato è che non si nominano luoghi e città, anche quando lo spettatore ne sente la curiosità. Il paesino alpino di San Felice è l'unico nome, ma è difficile identificarlo. Ancor più, si parla ripetutamente del “confine”, ma non si dice con quale Stato, fino ad assumere accenti da racconti di Dino Buzzatio da film di Bunuel. Il pastorello, ad esempio, dice che per sbaglio ha passato il confine sul monte, e che hanno ricacciato di qua lui e le sue capre. Gli chiedono in paese:
Chi ha respinto le bestie? (ho pensato che finalmente diranno chi e cosa c'è al di là del confine.... ma no).
I militi che stanno là....
Non so se questi misteri siano uno sfizio di chi ha scritto il film, oppure una specie di cautela per non offendere i paesi confinanti a Nord dell'Italia. Però finisce per essere un'idea simpatica e surreale.
In generale, il proposito era realizzare un film di spionaggio e azione, ma al regista manca il polso necessario, e il compito è al di sopra delle sue capacità. Di contro, la pellicola offre delle bellissime inquadrature delle Alpi e delle loro vallate. A questo punto, sarei proprio curioso di sapere dove fu girata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta