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Il declino dell'impero americano

Regia di Denys Arcand vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il declino dell'impero americano

di Tiaz gasolio
3 stelle

Il declino dell'impero americano – La Recessione.
Lo staff della Recessione è un conclamato gruppo di persone che si vanta di essere bigotto e ignorante. Ogni tanto qualche nostro lettore ci invita a guardare dei film per elevare il nostro stato di ignoranza dallo scaccolamento facile. Per aiutarci a migliorare ci è stata consigliata la visione de "Il declino dell'impero americano", un film uscito nel 1986, premiato a Cannes e al Chicago Film Festival, considerato uno sguardo spiritoso e provocatorio sulla battaglia dei sessi, cosnigliato da molti appassionati di cinema. Il film si apre su un gruppo di amici intenti a preparare la cena; tra loro, abbiamo un personaggio gay che viene trattato dagli altri suoi amici come una persona normale, cosa che nell'86 era considerato strano e rivoluzionario, perché ai tempi i gay andavano trattati come froci e quindi ritratti come checche che si esprimevano in maniera effemminata e da assetati di cazzo. Invece il regista in questo caso ci mostra una persona normale, che mangia, comunica con gli eterosessuali senza cercare di farsi sfondare il deretano ogni due minuti. Ci viene mostrato che piscia sangue perché è malato e, mentre noi spettatori ci aspettiamo che la malattia del personaggio omosessuale diventi l'argomento principale del film, ci subiamo un'ora, se non di più, di discorsi del cazzo da uomini di medio-bassa intelligenza e via di sproloqui sulla figa e sulle donne, intervallati da scene che mostrano le avventure di questi uomini che, come tutti i cinquantenni dal quoziente intellettivo basso, con atteggiamento vagamente berlusconiano, fanno il gioco di chi ce l'ha più lungo, sciorinando aneddoti banali sul rimorchiare la zoccola di turno che avrete già sentito nei migliori bar di periferia o davanti alle macchientte del caffè in azienda. Una cascata di luoghi comuni condensabile in 15 minuti di girato che ci scotennano la minchia, dilatati in un'ora. Ma non è solo il becero punto di vista maschile che viene messo a nudo in questo film, perché, inframmezzate agli inutili discorsi degli uomini, abbiamo le scene dedicate alle donne; e, indovinate un po' cosa scopriremo mai? Ovviamente che le donne sono troie anche loro, e che come agli uomini piace farsi strombazzare a destra e a manca senza farsi beccare dai mariti. Wow, meno male che è arrivato il regista Denys Arcand a mostrarci i segreti degli uomini e delle donne che già tutti sapevano! Il film procede con una piattezza che rigonfia le palle dello spettatore, farcito di dialoghi banali e in molti casi completamente inutili che hanno un effetto soporifero. Probabilmente Denys Arcand voleva denunciare il declino culturale della società moderna, ma forse noi della Recessione siamo dei rappresentanti talmente qualificati di questo declino che non riusciamo a capire questo film di merda, oppure Il declino dell'impero americano è un filmaccio che è riuscito a capire solo qualche radical chic con la testa piena di citazioni di Bukowski e le Birkenstock putrefatte. Una pellicola da evitare se come noi siete degli uomini “medi”.
per insulti anche non costruttivi.
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