Regia di Denys Arcand vedi scheda film
Pellicola estremamente corrosiva venata da un pessimismo molto evidente riguardo al declino culturale e morale dell'uomo contemporaneo.
Nel contesto può indubbiamente ricordare Il grande freddo di Kasdan, ma la similitudine si limita solo alla cornice perchè nei personaggi del declino non sussiste quel forte richiamo al passato recente che mostra l'evidente contraddizione tra ciò che volevano essere e ciò che sono diventati come nel grande freddo.La contraddizione nel film di Arcand semmai esiste sul ciò che dovrebbero rappresentare e su ciò che in realtà sono.
Diversamente da Kasdan, qui il gruppo di personaggi si è mantenuto più omogeneo, di estrazione universitaria. Sono in teoria un'elite intellettuale ma completamente autoreferenziale che non fa altro che parlare di avventure sessuali, a celebrare il proprio edonismo ed il proprio cinismo con un uso di un linguaggio molto colorito che crea un effetto straniante tra il comico ed il tragico. Avventure sessuali che vengono sviscerate con divertimento quando la complicità reciproca dei due gruppi (uomini e donne) sono separati fra di loro, ma che diventa tragico quando i tradimenti reciproci vengono rivelati nell'ambito della riunione, facendo emergere l'ipocrisia dei rapporti interpersonali.
In qualche elemento mi è sembrato datato (Aids e omosessualità), ma la pellicola regge bene la prova del tempo e mostra il talento cristallino di Arcand.
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