Trama
Martine (Martine Grimaud) è una fotografa di nudo e spesso opera, nel suo studio, riprendendo anche scene di sesso. In occasione di una festa, Martine invita l'amica e modella Claudine (Claudine Beccarie) e il suo fidanzato Frédéric (Jean-Loup Philippe). L'attenzione di Frédéric viene presto rapita dalla fotografia di un castello affissa a una parete che gli ricorda una notte passata al suo interno, durante la quale è fuggito per evitare l'aggressione di quattro vampire. Poiché Martine è l'autrice dello scatto, Frédéric cerca di ottenere maggiori informazioni al riguardo. Il giorno seguente Frédéric ha appuntamento con la fotografa, durante il quale chiede del castello. Martine si spoglia e gli offre il suo corpo, mentre gli conferma che il castello è disabitato e abbandonato da anni. Frédéric è sicuro di ricordare chiaramente la presenza di quattro tombe in prossimità dell'edificio, che decide di visitare durante la notte, risvegliando involontariamente le vampire.
Note
La sinossi ricorderà chiaramente, ai conoscitori della filmografia di Rollin, Lips of blood (1975), essendo di fatto questa la versione hard fortemente voluta dal finanziatore Jean-Marc per azzerare le perdite dovute all'insuccesso del film horror. Rollin a malincuore recupera parte del girato (anche scene scartate) di "Lips of blood" e realizza ex novo alcune sequenze esplicite, debuttando ufficialmente nel cinema per adulti con questo "Suce-moi vampire". Il regista ha rinnegato per lungo tempo la paternità della regia (attribuita a Michael Gand, in realtà pseudonimo di Rollin), ammessa solo tardivamente nel 2005 in occasione del rilascio in dvd di "Lips of blood" (label Encore). Un film del quale non gradiva parlare, essendo quello che lo allontanò dall'horror, ormai poco apprezzato dal pubblico che, al contrario, decretò enorme successo per questo "Suce-moi vampire".
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Commenti (1) vedi tutti
Lips of blood (orig. Lèvres de sang) di Jean Rollin - dopo il pessimo riscontro economico - viene manipolato per volere del finanziatore che costringe, per l'occasione, l'autore a inserire scene hard, sfruttando materiale (anche scartato) del film originale. Ne esce un porno primordiale che ha valore storico, per come coinvolge regista e attori.
leggi la recensione completa di undying