Regia di Yvan Attal vedi scheda film
Venti sfumature di zona grigia
Una vicenda di presunto stupro esaminata in maniera dettagliata per fornire al pubblico ogni punto di vista possibile, tratto dal romanzo Le cose umane, scandaglia la vita di un quadro familiare sconvolto da un tassello che non si inquadra nell’ordine delle
cose (umane). Un rampollo di buona famiglia incontra la figlia del nuovo compagno della madre, vanno insieme ad una festa ed il giorno dopo lei denuncia lui per stupro.
Le dinamiche della storia sviscerate dal regista cercano di esaminare ogni personaggio, ogni attimo che porta alla vicenda, ogni sfumatura che faccia comprendere come qualsiasi relazione venga percepita in maniera differente da due medesimi attori, e che bisognerebbe sempre tenere presenti esigenze, aspettative, desideri, motivazioni comportamentali quando ci si accinge ad un rapporto fisico anche apparentemente fluido, veloce, estemporaneo; legato al momento, alle circostanze, ad impulsi occasionali.
L’intera pellicola, pur descrivendo pedissequamente attività ed abitudini sessuali, sembra gestire superficialmente altri elementi fondamentali: il ragazzo accompagna la ragazza alla festa, l’impegno è di riportarla a casa, ma la lascerà nel deposito incriminato, tornandosene alla festa col bottino di una scommessa tra amici: le mutandine di lei.
Anche se non avessero avuto rapporti, come non sentirsi solidali con la ragazza?
Ma il rapporto c’è comunque stato, e seppur consenziente, lascia intuire le abitudini di lui ad usufruire del sesso come e quando vuole, ad una sistematica mancanza di solidarietà, tenerezza, premura.
La famiglia benestante di lui non aiuta poi a svincolare il pubblico da determinati cliché, in aula verranno oltretutto chiamati a testimoniare solo loro, e non i genitori di lei, facendo emergere tutto un giudizio ovviamente di parte, quando sul banco degli accusati si trova un proprio figlio.
Altre considerazioni: perché questi due non si sono parlati dopo la notte “brava”, cercati, chiariti, spiegati.. vivono in un altro mondo? Non sanno di dover affrontare giudizi e umiliazioni pronti a spazzarli via dal futuro? Che esami fa a Stanford 'sto ragazzo, che mondo frequenta? Dovrebbe esserci più comunicazione, trasparenza, chiarezza. Tra tutti, genitori, amanti, amici, colleghi di lavoro.
Si possono rovinare esistenze per venti minuti di sesso confuso, magari annebbiati da alcool, fumo e droghe, e se poi il nostro compagno occasionale ci molla fuori della festa come uno straccio vecchio, bisognerebbe prima sentire lui cercando di capire cosa fare delle proprie esistenze o più utile recensire con cinque stelle il taxi che ci riporta a casa?
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