Regia di Yvan Attal vedi scheda film
Un buon film orchestrato a dovere da chi ha saputo come agire per mettere a nudo il suo discorso che non era affatto agevole rendere palese visto che per riuscirci bisognava destreggiarsi in argomentazioni alquanto complesse e quindi difficili da rendere chiare, limpide e trasparenti.
Centrare il bersaglio non era affatto semplice perché si sa che le difficoltà nascono a più non posso quando si fa leva sulle proprie forze per tentare di riuscire a spiegare, con chiarezza e senza annoiare, dei concetti difficili da esporre.
È un lavoro che parte da lontano, precisamente ha inizio nel momento in cui si sceglie l'argomento da trattare, lo si porta avanti documentandosi in maniera minuziosa su quello che si vuole dire, si passa poi alla fase più ostica ed intricata che è quella in cui occorre trovare la maniera più adatta per risultare chiari e nello stesso tempo avvincenti ed alla fine lo si conclude rendendolo effettivo tramite le riprese.
I passi da seguire per non fare fiasco sono quelli lì ma è chiaro che,in fase di progettazione, il riuscire a piazzare il colpo/la trovata che profuma di originalità,è sempre una gran cosa che fa sicuramente guadagnare dei punti al film.
Qui l'intuizione, grazie alla quale si può andare oltre il compito ben fatto dove l'esposizione è valida e proficua ma convenzionale, si è stati in grado di saperla trovare.
Il guizzo vincente o possiamo dire anche l'idea innovativa che ha permesso di poter illustrare il tutto con più fascino e brillantezza, è stato quello di mettere a confronto le versioni, fornite dai due personaggi su cui era stato imbastito il processo, con la realtà, vale a dire con l'esatta maniera con cui si era svolto il fatto incriminato da loro vissuto in prima persona.
Naturalmente la verità ci viene svelata fino ad un certo punto perché il film non si pone l'obiettivo di smascherare il colpevole ma di far capire che si verificano degli episodi incresciosi dove è difficile stabilire se abbia ragione l'accusatore o l'accusato.
Questo succede perché magari al momento del fattaccio i due protagonisti non sono riusciti a capirsi, ognuno dei due ha interpretato il comportamento dell'altro in maniera errata.
Ad esempio, in un caso di possibile stupro come quello che ci viene raccontato nel film in questione, capita con frequenza di non riuscire ad arrivare ad una soluzione.
Il ragazzo, infatti,si difendeva dalle accuse facendo presente che aveva osato fino a giungere al rapporto sessuale completo perché non aveva incontrato resistenze dall'altra parte, lei per giustificarsi diceva che si era rifugiata nel silenzio per il semplice fatto che in quei momenti la paura si era impadronita di lei paralizzandola del tutto... a chi stare a credere allora, specie quando chi ribadisce di essere stata violentata non ha segni sul corpo attraverso i quali può far capire che non ha detto menzogne ?
È inevitabile quindi che ci si blocca con l'inevitabile conseguenza che tutta la questione rimanga irrisolta... Il film ha saputo spiegarci con maestria i diversi punti di vista dei due protagonisti... si vede proprio che non è stato realizzato con superficialità e meriterebbe perciò di essere visionato...
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