Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Lo studente universitario Maurizio conosce Patrizia ad una festa. Ballano, si rivedono in altre occasioni, s'innamorano. Il padre di lui, industriale tessile, è contrario alla relazione così il figlio si trasferisce a vivere e lavorare presso la famiglia di lei, che opera nel campo delle pulizie municipali. Una volta sposati prendono le redini del marchio tessile di famiglia, Gucci celebre brand di moda, e, in mezzo agli intrighi interni, cominciano le incomprensioni che sfoceranno...
Scritto così sembra quasi un remake di LOVE STORY, ed infatti i primi minuti assomigliano a quel tipo di film, poi il lavoro, ispirato ad uno dei casi di cronaca più celebri degli anni 90, prende la piega del thriller tra Moda e Finanza ma non si limita a descrivere le vicende legate ad un famoso omicidio, quanto a raccontare la caduta di un impero, ancora esistente sì ma in mani altrui. La cronaca nera italiana vista dagli americani come già L'ANNO DEL TERRORE che romanzava in maniera troppo spettacolare (ed anche assurda) gli Anni di Piombo. Qualche malelingua ha parlato di "trash involontario alla Vanzina". Ok, c'è del vero, però le parti alla Vanzina (da sempre maestri nel descrivere l'attualità di quel periodo storico) corrispondono alle più riuscite.
Cast particolare: Al Pacino fa l'Al Pacino, cioè da L'AVVOCATO DEL DIAVOLO in poi gigioneggia in ruoli troppo simili tra loro (da giovane era più variopinto), Jared Leto è bravo, molto, però il suo personaggio assomiglia poco o niente al vero Paolo Gucci, cugino di Maurizio, e finisce per sembrare una macchietta. Convincenti invece Adam Driver, nel ruolo di Maurizio Gucci, Lady Gaga, in quelli di Patrizia Reggiani, e Jeremy Irons, un ottimo Rodolfo Gucci, padre di Maurizio. Se la cavano anche i ruoli di contorno. Un film non totalmente riuscito nella ricostruzione storica ma di piacevole visione.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia
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