Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Dove si vede l'Italia in questo film, al di là dei consueti e banalotti luoghi comuni? Ecco questo mi sembra il difetto peggiore di un film, comunque, godibile per merito di Lady Gaga e Al Pacino: la prima, a mio avviso, bravissima e calata nel personaggio, a differenza del legnoso Adam Driver (il cui successo, per me resta piuttosto inspiegabile); il secondo, immenso e l'unico a dare un vero tocco di italianità in un film patinato anni '80, che è tutto sommato in chiaroscuro. Ridley Scott è tra i miei registi (e produttori) preferiti ed alcuni dei suoi film sono capolavori: non questo, però, che suona stonato già a partire dall'ambientazione in cui è contestualizzata la storia purtroppo nota anche per la cronaca nera che vi si è addentellata è poco italiana al punto da travestire il notissimo quartiere di Coppedè di Roma da Milano. Il film riesce, comunque, nel disegnare efficacemente la parabola della difficile eredità dei figli dei grandi imprenditori che non riescono a trasmettere loro il gene dell'imprenditoria e di esempi ne abbiamo moltissimi. Nota di merito per Jared Leto, quasi irriconoscibile, e nota di conferma per Jeremy Irons, sempre a suo agio in personaggi macilenti e dolenti.
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