La recensione su House of Gucci

di Alvy

3 stelle

Il peggior film di uno dei più grandi registi della storia del cinema

Può il regista di I duellanti aver concepito un soap opera televisiva in cui tutti - ma proprio tutti - i clichés del genere vengano messi in scena con disarmante banalità?

Può il regista di Alien non essere riuscito ad infondere un minimo di complessità tragica né a personaggi né a vicende decisamente tragiche?

Può il regista di Blade Runner essere rimasto intrappolato in una messa in scena camp, giocosa e macchiettistica sempre maledettamente uguale per tutti i 160 - che son parsi 1600 - minuti, come avrebbe fatto un Joel Schumacher (pace all'anima sua) qualunque?

Può il regista di Thelma & Louise aver davvero deciso di sottolineare ogni dannatissima scena con un'insopportabile canzone? E può il regista di Il Gladiatore essere stato davvero così manicheo nel giustapporre musica pop commerciale a musica classica operistica?

Può il regista di Le Crociate essere riuscito nella paradossale impresa di far recitare molto bene Lady Gaga e di far sembrare Pacino e Driver due attori imbolsiti?

Può il regista di American Gangster aver davvero deciso di mortificare il lato drammaturgicamente più fecondo della storia - relativo all'arco narrativo del personaggio di Jack Huston - ponendolo allo stesso infimo livello delle altre insopportabili ed interscambiabili storielle con cui ha televisivamente infarcito la pellicola?

Può il regista di The Martian aver messo totalmente da parte qualsiasi verosimiglianza storica (cosa del tutto lecita al cinema) senza essere riuscito a raccontare qualcosa di veramente profondo, interessante, sfaccettato, intellettualmente stimolante (cosa del tutto intollerabile al cinema)?

La triste - questa sì, tragica per davvero - risposta è: sì.

Vien quasi voglia di rimpiangere Legend, Black Rain, 1492, L'Albatross, Hannibal e - udite udite - persino Soldato Jane

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