Regia di Philip Barantini vedi scheda film
La cucina di un rinomato ristorante londinese si trasforma in un frenetico girone infernale ove ogni colpa richiede la giusta espiazione ed ogni elemento può essere coinvolto nella tragedia del vivere e del mettersi al servizio di un pubblico che paga e quindi pretende, esige, e si lamenta senza remore.
La giornata del rinomato cuoco e proprietario di un noto ristorante londinese durante la serata clou dell'anno, lo trascina lungo un percorso fitto di ostacoli e problematiche sempre più difficili da gestire senza perdere la calma.
Andy Jones ha una lunga nottata da affrontare, tra i rimorsi per ritrovarsi ad essere un padre distratto, una ispezione che mette in seria discussione la reputazione del suo rinomato locale, trovato ad accusare forti pecche in campo igienico.
E poi l'overbooking di prenotazioni da gestire, il personale pieno di nevrosi più o meno nascoste, un illustre collega che giunge a cena per riscuotere il suo credito nei confronti del nostro cuoco.
Nulla sembra andare per il verso giusto, e quando una cliente accusa un forte malore dovuto alle conseguenze di una reazione allergica causata da presenza non dichiarata di olio di noci in un dolce, la situazione finisce per precipitare tra un susseguirsi di ripicche, accuse e rancori a fior di pelle divenuti non più gestibili.
Non resta che rifugiarsi nell'alcol enell'abuso di cocaina, fino a che la tragedia possa davvero dirsi compiuta. Boiling point è diretto con una buona dinamica di ripresa dall'attore e regista di Liverpool Philiph Barantini, che si prodiga in una frenetica e complessa ripresa one shot ove la cucina e i vari locali del ristorante si trasformano in un vero e proprio girone infernale in cui il "punto di ebollizione" suggerito dal titolo è davvero sempre sul punto di tracimare e dilagare in una esplosione senza possibilità di rimedio.
Ritmo frenetico, mal di vivere come sensazione latente, disperazione e dannazione in corso verso un finale tragico ed inevitabile, ben sorretto dalla bravura senza sbavature del vero mattatore del film, ovvero il bravo e leonino Stephen Graham.
Il suo è un personaggio pieno di ombre, contraddizioni e sventura che lo assillano e lo inducono verso una autodistruzione che nel film non appare esente da situazioni a rischio di retorica (su tutte l'atteggiamento di eterna, sin troppo schematica formula del senso di colpa accusata dal protagonista nei riguardi del figlio per rendere i tratti tipici del padre distratto da troppe nevrosi per poter risultare un genitore presente e consapevole).
Ma Boiling point, per quanto esagerato e sin esaltato, riesce a provocare ansia e tormento nello spettatore che è indotto a riflettere seriamente su ciò che si cela dietro le quinte di una organizzazione purtroppo troppo spesso solo perfetta esteriormente.
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