Regia di Mark Williams vedi scheda film
Action movie come tanti, meglio di molti, ma senza particolari meriti, se non quello di denunciare certe dinamiche del potere. Purtroppo, però, il discorso resta su ambiti vaghi e non si sviluppa fino in fondo, lasciando sulle spalle del protagonista tutto il carico del film, in assenza di comprimari degni di nota.
L'idea di partenza è probabilmente la parte più pregevole del film, che mette in luce questioni reali ma spesso etichettate (e guarda un po'!) di "complottismo". Del resto, mica vorremo stupirci se un governo ridicolizza chi lo boicotta, no?
Purtroppo, però, le buone intenzioni si scontrano con una trama alquanto sconclusionata, che vede un susseguirsi di scene da action movie puro a thriller/giallo. Liam Neeson, sempre più in là negli anni, e dunque meno verosimile nei ruoli d'azione, è l'unico motivo di richiamo e anche l'unico attore degno di menzione. La giornalista non solo è di una pochezza memorabile, ma lo stesso personaggio ben poco si attaglia ai nostri giorni, in cui le principali testate sono completamente controllate da agenzie governative, e/o dagli stessi gruppi di potere che muovono i burattini politici (Blackrock, Vanguard, le massonerie riunite dietro ai Rotschild, Rockefeller, & co.). Insomma, una giornalista investigativa oggigiorno già è improbabile... poi una che indaghi su manovre governative losche... basti vedere i giornalisti odierni, completamente muti che dopo aver sentito la portavoce della Casa Bianca dire che tutti quelli che non si omologano alla massa sono degli "estremisti". Pure alle conferenze stampa italiane quei 4 massoni che si fanno chiamare "politici" (e nemmeno lo sono) avevano ristretto e selezionato l'accesso della stampa nella piazza antistante il Parlamento... ma di che stiamo a parlare?
Quindi, sorvolando sulla trama inverosimile, cosa rimane?
Recitazione sottotono, dialoghi talora ridicoli, finale buonista...
Insomma, si salvano l'idea della denuncia di fondo, qualche scena d'azione, la presenza di Neeson, e il fatto di mantenere tutto sommato un discreto livello di interesse verso gli sviluppi degli eventi e un ritmo sostenuto, che perlomeno previene la noia.
Con un cast più ricco, più coraggio nell'andare a fondo in certe dinamiche governative, e qualche rivisitazione nei dialoghi, avrebbe potuto anche strappare un giudizio finale più che positivo. Così com'è, merita - a mio avviso - la sufficienza soltanto per le "attenuanti generiche", cioè la comparazione con altre opere contemporanee, e l'atto di denuncia di certe realtà. Da guardare, porsi qualche domanda, e cercare altrove utili approfondimenti. Altrimenti, buono giusto per un intrattenimento senza particolari pretese.
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