Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Primo capitolo della "Trilogia della vita" pasoliniana, Il Decameron rappresenta un'autentica perla della cinematografia italiana. Sebbene infatti il primo film dedicato all'opera di Boccaccio risalga al 1921 (regia di Gennaro Righelli), l'opera di Pasolini del 1971 risulta essere il film che ha dato il via ad un lungo filone cinematografico dedicato a tali novelle (come ad esempio Il Decamerone proibito del 1972).
Il film si struttura in due macrocornici che costituiscono sostanzialmente il primo e il secondo tempo: la prima incentrata sulla novella di Ser Ciappelletto da Prato e la seconda su quella legata all'allievo di Giotto (interpretato dallo stesso Pasolini). Le due cornici vengono di fatto inframezzate da diverse novelle (quattro nel primo tempo e cinque nel secondo tempo) pur non impedendo allo spettatore di seguirne la trama, trattandosi di fatto di novelle leggere e facilmente seguibili (anche non assaporando il film in una sola visione).
Altra caratteristica particolare la si può ritrovare andando ad indagare sulla costruzione del film: gli attori furono infatti reclutati fra la gente comune, il che comunque non ha minimamente intaccato la qualità del film, anzi. La pellicola viene di fatto recitata per ampia parte in dialetto napoletano, con il duplice effetto di rendere difficoltosa la visione a chi non risulta molto pratico di tale lingua, ma garantendo al tempo stesso una forma particolarmente veritiera al film.
Menzione d'onore tocca infine per alcune delle inquadrature, fra cui merita in particolare quella che vede le suore tutte affacciate dal monastero e intende ad osservare alcune consorelle concedersi al "falso sordomuto" Masetto.
Voto: 8
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