Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Primo film della trilogia (insieme ai "Racconti di Cantebury" ed "Il fiore delle mille e una notte") che Pasolini dedica alla sua particolare visione del tema della sessualità, declinata così come negli altri due film in maniera quasi fanciullesca, primordiale e pienamente inserita in un mondo a suo modo arcaico. Utilizzando, come consuetudine (oltre a Franco Citti e Ninetto Davoli) attori presi dalla strada, Pasolini traspone le novelle del Boccaccio in una Napoli medioevale dove la fotografia di Delli Colli (in un contesto che non è certo quello napoletano) trasmette anche la visione naturalistica del regista (che interpreta anche la parte del pittore allievo di Giotto). Ne risulta un film comunque bello e poetico, reso forse un pò ostico dall'uso esclusivo del dialetto napoletano, ma che tuttavia, rispetto soprattutto a "Il fiore delle mille e una notte", si dimostra più didascalico e meno fantasioso.
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