Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Con il Decameron Pasolini apre la “Trilogia della vita”. Tratta dall’opera omonima di Boccaccio ebbe non pochi problemi con la censura che sequestro e dissequestrò il film diverse volte, tanto da aprire addirittura un processo (terminato con l’assoluzione degli imputati). In gran parte dell'Europa il film ebbe un notevole successo arrivando a vincere l'Orso d'argento al Festival del Cinema di Berlino. Pasolini estrae dall’opera di Boccaccio alcune tra le novelle più significative e così le presenta:
Giornata II, novella V - Andreuccio da Perugia: il giovane Andreuccio viene truffato due volte, ma finisce col diventare ricco;
Giornata IX, novella II - La novella della suora con l'amante: un vecchio cantastorie napoletano racconta la storia di una badessa che riprende una consorella per il peccato che ha commesso ma è a sua volta ripresa per il medesimo peccato;
Giornata III, novella I - Masetto l'ortolano nel convento: Masetto si finge sordo-muto in un convento di curiose monache che approfittano della sua menomazione per dare sfogo ai loro reconditi desideri;
Giornata VII, novella II - Peronella e l'orcio: Peronella, moglie sfacciatamente fedifraga, è costretta a nascondere il suo amante in una grande oncia, quando suo marito torna improvvisamente a casa, traendo da esso un profitto che non aveva messo in conto;
Giornata I, novella I - Ser Ciappelletto (o Cepparello) da Prato: Ciappelletto, un volgare uomo vizioso, in punto di morte si prende gioco di un prete che finisce per osannarlo come l’ultimo dei santi;
Giornata VI, novella V - L'allievo di Giotto: l'allievo di Giotto aspetta la giusta ispirazione (Diviso in 2 momenti).
Giornata V, novella IV - Caterina di Valbona e Riccardo: la giovane Caterina, per aggirare i controlli del padre, convince la madre a farla dormire sul balcone per poter incontrare il suo amato la notte;
Giornata IV, novella V - Lisabetta da Messina e Lorenzo: Lisabetta è tenuta d’occhio dai tre fratelli che, gelosi di lei, quando scoprono che la ragazza si diletta con Lorenzo, il giovane amante, lo uccidono lasciandola alla sua disperazione;
Giornata IX, novella X - Gemmata e la cavalla: quando un contadino incontra il furbo amico di sempre don Gianni, per farlo riposare da un lungo viaggio lo invita a dormire a casa sua ma questi, con uno strano stratagemma, cerca di sedurre la moglie ingenua dell’uomo;
Giornata VII, novella X - Tingoccio e Meuccio: Tingoccio si diletta in perversioni e si gode la vita come puà mentre Meuccio, per paura di finire all’inferno, si mantiene casto e puro. I due fanno un patto: chi di loro morirà per primo farà visita all’altro per rivelargli cosa accade dopo la morte.
La visione di PPP è grottesca ed esagerata. Costellata da scene di nudo che il regista amplifica rendendole talvolta anche fuori luogo, eccessive per il contesto narrativo e non sempre consone a ciò che si racconta. Questo moto di volgare esplicitazione della sessualità dei protagonisti, si denota già dalle novelle scelte da Pasolini, tutte (o quasi) con un fondo di sessualità che, seppur velata, viene esaltata dalla visione di Pasolini che si diverte ad interpretare l’allievo di Giotto che intervalla le novelle con brevi apparizioni in cui intraprende la lavorazione di un affresco nella napoletana Chiesa di Santa Chiara con il cui completamente si conclude anche la narrazione di Pasolini, sono proprio sue infatti le ultime battute che chiudono uno dei film più animati e piacevoli della sua filmografia, dopo la parentesi “impegnativa” dei film precedenti.
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