Le novelle di Ser Ciappelletto, morto in odore di santità, e dell'allievo di Giotto ne legano altre sette: Andreuccio viene derubato da una donna che si finge sua sorellastra, ma si rifà spogliando di tutti i gioielli la salma di un alto prelato; Masetto, finto sordomuto, entra in un convento di suore dalle quali si lascia sedurre; Lisabetta conserva la testa dell'amato, ucciso dai propri fratelli, in un vaso di basilico; Caterina e Riccardo coronano il loro sogno d'amore con il matrimonio; dall'Aldilà Tingoccio rivela al timorato Meuccio che far l'amore non è peccato; fingendo di volerla trasformare in puledra, donno Gianni si gode la moglie di un ingenuo contadino; l'infedele Peronella induce il marito a introdursi in una giara per impedirgli di scoprire il suo amante. Il film inaugura la trilogia con la quale Pasolini intese attaccare la cultura sessuofobica. Il mondo borghese di Boccaccio è trasformato in una mitica età dell'oro popolare, regno di una gioiosa e innocente assenza di tabù.
Ho resistito 50 minuti: già "politico" di per sé (come, d'altronde, tutte le cose pasoliniane), la quasi totale parlata napoletana me lo ha reso terribilmente ostico; meravigliose le location, che sembrano ricostruite, invece sono vere. Voto: 5 (cinque), per rispetto al comunque grande intellettuale.
Capolavoro pasoliniano che ritrae con passione e poesia la carnalità schietta e vitalistica del mondo popolare. Paradossalmente darà il via a un interminabile filone boccaccesco che farà del sesso l'esatto opposto, un mero trastullo consumistico da dare in pasto alla società dello spettacolo erotico-catodico.
Voto: 10 a Vicenzella
Affidare a Pasolini un testo sacro (fosse esso religioso o laico) significava ottenere una rilettura dal basso di quei capolavori, lo sfrondamento di ogni aspetto latamente sociale o politico e l’apparecchiamento di un’opera che andava alla costante ricerca di una naturalità, ponendo al centro, più che un contesto storico o geografico (non può lasciare… leggi tutto
Pasolini adatta alcune novelle trecentesche per mettere in scena una serie di perversioni e di tabù che - come sempre nella sua opera - ben si possono accostare a quelle dei suoi contemporanei. E' comunque un film decisamente meno impegnato del solito standard del regista, lavoro che ha avuto un buon successo anche sul pubblico e che diede inizio ad una 'saga boccaccesca' di film più o meno… leggi tutto
L'angolo del libro / 13
Chiavi in mano - Novelle proibite di donne svestite (*****) Nocturno libri
"Il Giraldi Cintio dice che tragedia e comedia hanno comune…
Con il Decameron Pasolini apre la “Trilogia della vita”. Tratta dall’opera omonima di Boccaccio ebbe non pochi problemi con la censura che sequestro e dissequestrò il film diverse volte, tanto da aprire addirittura un processo (terminato con l’assoluzione degli imputati). In gran parte dell'Europa il film ebbe un notevole successo arrivando a vincere l'Orso…
La trilogia della vita
Il Decameron (1971)
I racconti di Canterbury (1972)
Il fiore delle Mille e una notte (1974)
Pier Paolo Pasolini
Dopo Medea (1969), Pasolini ritorna con ostinazione friulana a celebrare la genuinità naturale dei tempi andati, ma lo fa con una felice leggerezza e una serenità pacata lontane dalle truculenze cupe…
Oggi, anzi in realtà già ieri, come credo sia noto, ricorre il Centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini. Come per altri Autori a me molto cari, quindi, anche per lui ho deciso di 'spararmi' una…
Primo capitolo della "Trilogia della vita" pasoliniana, Il Decameron rappresenta un'autentica perla della cinematografia italiana. Sebbene infatti il primo film dedicato all'opera di Boccaccio risalga al 1921 (regia di Gennaro Righelli), l'opera di Pasolini del 1971 risulta essere il film che ha dato il via ad un lungo filone cinematografico dedicato a tali novelle (come ad…
Primo film della trilogia (insieme ai "Racconti di Cantebury" ed "Il fiore delle mille e una notte") che Pasolini dedica alla sua particolare visione del tema della sessualità, declinata così come negli altri due film in maniera quasi fanciullesca, primordiale e pienamente inserita in un mondo a suo modo arcaico. Utilizzando, come consuetudine (oltre a Franco Citti e Ninetto…
My2¢.
Non bastassero i filamenti di RNA dei virioni del betacoronavirus, sp. (2019-nCoV, ora SARS-CoV-2), che ha effettato lo spillover (il salto di specie) da bestia animale a bestia umana...
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Commenti (4) vedi tutti
Ho resistito 50 minuti: già "politico" di per sé (come, d'altronde, tutte le cose pasoliniane), la quasi totale parlata napoletana me lo ha reso terribilmente ostico; meravigliose le location, che sembrano ricostruite, invece sono vere. Voto: 5 (cinque), per rispetto al comunque grande intellettuale.
commento di Roberto MorottiCapolavoro pasoliniano che ritrae con passione e poesia la carnalità schietta e vitalistica del mondo popolare. Paradossalmente darà il via a un interminabile filone boccaccesco che farà del sesso l'esatto opposto, un mero trastullo consumistico da dare in pasto alla società dello spettacolo erotico-catodico. Voto: 10 a Vicenzella
commento di ProfessorAbronsiusCome fa la Gente a riuscire a seguire queste cose qua ... non riesco proprio a capirlo ! voto.0.
commento di chribio1Storie gioconde e allegre, di sesso e di morte.
commento di daveper