Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Alessandro dell'Incanto ha le mani in pasta un po' dappertutto: autotrasporti, zuccherifici, edilizia, cinema... ma nessuno sa bene cosa faccia realmente. Un giorno gli si presenta il delegato di un cugino mai conosciuto, Pasquale, che vive in Brasile, è ricchissimo e vorrebbe includere Alessandro nel suo testamento. L'uomo e i suoi famigliari cominciano immediatamente a scialacquare denaro, persuasi dell'imminente arrivo di una grossa eredità: ma la verità non è quella che credono.
Commedia brillante, ben ritmata e con un paio appena di idee al centro della trama, ma intelligenti e ben sviluppate, Alessandro sei grande! è un valido esempio di ciò che di buono riusciva ancora a fare il cinema nostrano in tempi bui come quelli della seconda guerra mondiale, compresso tra una crisi economico-sociale pesantissima e un regime repressivo nei confronti delle manifestazioni culturali di qualsiasi tipo. Siamo nel 1940 e dietro alla macchina da presa c'è il buon Carlo Ludovico Bragaglia, mestiere puro il suo, che prende un testo teatrale di Luigi Bonelli e lo trasporta efficacemente sul grande schermo; nessun credito sui titoli di testa per quanto riguarda la sceneggiatura, ma Imdb e Wikipedia (it) concordano sul tris formato da Vittorio Metz, Akos Tolnay e Dino Falconi. Quest'ultimo è più che probabile data la presenza al centro della pellicola di suo padre Armando, sempre degno di nota nei ruoli da mattatore come questo; tra gli altri attori nel cast si possono segnalare Leonardo Cortese, Luigi Almirante, Vivi Gioi, Claudio Ermelli, Dina Sassoli e Armando Migliari. La durata complessiva non arriva all'ora e un quarto (su YouTube è recuperabile, al marzo 2021, una versione di 65 minuti, per cui quasi completa) e la visione pur in mancanza di grandi argomenti è del tutto scorrevole e gradevole. 4,5/10.
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