Regia di Daniel Mann vedi scheda film
La derivazione teatrale è molto evidente e siamo in mano ad regista che non sa fare niente per portalo ad un livello cinematografico più efficiente ed in più abbiamo anche la scelta della protagonista, che poi era anche l'interprete del successo teatrale, che davvero induce in ogni momento a pensare alla scena teatrale, meno male che c'è Lancaster che riporta tutto su un piano diverso, e pur essendo più giovane della protagonista si sforza per dare credibilità di età al suo ruolo. La sceneggiatura non ha mani molto felici che seguono una strada molto ovvio di racconto Siamo nel periodo che il pubblico scopre al cinema il minimalismo familiare ed il regista e suo fratello Delbert, sono un po' il simbolo di così detto cinema.
Una storia che, da come è sceneggiata, perde in convinsione
Colpa della sceneggiatura se il film non prende il volo, ma anche la regia non reagisce bene agli stimli, e anche di direzione degli attori.
Il suo impegno salva il film dal tempo, che altrimenti lo metterebbe volentieri nel dimenticatoio
Un ruolo non bene definito in fase di sceneggiatura e lei non riesce che a copiare certi standard hollywoodiani
Vinse l'Oscar, forte del successo teatrale, che però l'ha intrappolata al cinema
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta