Doc Delaney, un maturo signore che sta subendo drammaticamente la sua crisi matrimoniale, pensa con rimpianto alla piccola Sheba, la cagnolina che aveva allevato insieme a Lola, sua moglie. Un giorno la coppia decide di affittare una stanza di casa a una ragazza, per sentirsi meno soli e per vedere se è possibile ritrovare una convivenza in armonia. Al loro appello risponde Mary, dalla cui vitalità Doc è subito conquistato.
Note
Dramma non banale (anche se un po' datato) rappresentato con mano sicura dallo specialista Daniel Mann. Ottimo Lancaster nei panni del marito frustrato e ubriacone. Shirly Booth vinse l'Oscar come attrice non protagonista.
Dopo "Giorni perduti" e "la donna distrusse"(anni'40) si torna a trattare dell'alcolismo per merito del produttore Hal B.Wallis. Esordio al cinema del regista Daniel Mann e di Shirley Boooth (lei protagonista a teatro per 190 volte). Eccezionale la sua interpretazione (Oscar 1953) e ottimo anche Lancaster nel ruolo del marito alcolista
Il titolo sarebbe melenso se si riferisse a una donna, ma niente paura, Sheba è una cagna scappata e mai più tornata. Il film è tratto da una piece teatrale, e la riduzione cinematografica ne risente un po'. Vi è infatti un notevole materiale tematico e di definizione dei personaggi, che qua e là soffre un trattamento un po' sbrigativo. Questa almeno è… leggi tutto
La derivazione teatrale è molto evidente e siamo in mano ad regista che non sa fare niente per portalo ad un livello cinematografico più efficiente ed in più abbiamo anche la scelta della protagonista, che poi era anche l'interprete del successo teatrale, che davvero induce in ogni momento a pensare alla scena teatrale, meno male che c'è Lancaster che riporta… leggi tutto
Il titolo sarebbe melenso se si riferisse a una donna, ma niente paura, Sheba è una cagna scappata e mai più tornata. Il film è tratto da una piece teatrale, e la riduzione cinematografica ne risente un po'. Vi è infatti un notevole materiale tematico e di definizione dei personaggi, che qua e là soffre un trattamento un po' sbrigativo. Questa almeno è…
La derivazione teatrale è molto evidente e siamo in mano ad regista che non sa fare niente per portalo ad un livello cinematografico più efficiente ed in più abbiamo anche la scelta della protagonista, che poi era anche l'interprete del successo teatrale, che davvero induce in ogni momento a pensare alla scena teatrale, meno male che c'è Lancaster che riporta…
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Dopo "Giorni perduti" e "la donna distrusse"(anni'40) si torna a trattare dell'alcolismo per merito del produttore Hal B.Wallis. Esordio al cinema del regista Daniel Mann e di Shirley Boooth (lei protagonista a teatro per 190 volte). Eccezionale la sua interpretazione (Oscar 1953) e ottimo anche Lancaster nel ruolo del marito alcolista
commento di cherubino