Regia di Rocco Urbisci vedi scheda film
Un monologo 'avvelenato' firmato da George Carlin, che se la prende con chiunque gli capiti a tiro: la sicurezza aeroportuale, i germofobici, la pubblicità, il machismo, la religione, l'eccesso di protettività verso i bambini, la programmazione televisiva e perfino il Presidente Bill Clinton.
In genere i comici invecchiando si tranquillizzano, moderano i toni per rispetto del vasto pubblico che hanno ormai raggiunto, o più semplicemente rimangono lontani dalle scene, in disparte a godersi il meritato riposo mentre osservano le nuove generazioni proporre nuovi stili e nuove soluzioni di cui poco capiscono. Così non è stato affatto per George Carlin, la cui iconoclastia si è fatta via via più prepotente nel corso di una lunga e fortunata carriera, come dimostra questo You are all diseased; in particolare di Carlin colpisce il fatto che, passata la sessantina, ancora risultava uno degli stand up comedians più pungenti e irriverenti, oltre che tecnicamente ineffabili, in circolazione, Un Maestro per tanti, non a caso, e questo spettacolo registrato al celebre Beacon Theatre di New York è la testimonianza inequivocabile della potenza di tiro del Nostro nel 1999, oltre che della sua formidabile dimestichezza con il palco, il microfono e il pubblico. Di certo però, col senno di poi, sono almeno due le cose che colpiscono del presente monologo, entrambe in apertura: la tirata furibonda contro gli eccessivi controlli aeroportuali, con appena due anni di anticipo rispetto all'attacco alle (e nella città delle) Twin Towers, e tutto il passaggio sulla germofobia dei nostri tempi, che minimizza l'eventualità di una pandemia di qualche malattia altamente pericolosa ai nostri tempi – e qui occorreranno un paio di decenni per risultare tristemente profetico. 6/10.
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