Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film
In una trasmissione televisiva giapponese il regista Mamoru Hosoda raccontava che il suo film è un'apertura al mondo internet, ai social, al mondo alternativo. Che è cosa buona e giusta come strumento per i giovani. Io la vedo un tantino diversamente da lui, quindi come potrei apprezzare un film simile?
Ancora una volta un mondo alternativo, un personaggio depresso, isolato, che verrà salvato dalla rete, usando la fiaba La bella e la bestia come trama e qualche bella canzone. Perfetti i fondali (troppo), i colori - specie nella realtà alternatvia - accesissimi che paiono un impiastro, pianti immancabili. Tutto qua. Morale? Internet metterà le cose a posto, sarà il mezzo.
Pensiamo al cinema del passato, animato e non, dove si incriminava il largo uso di internet, si metteva in guardia la nuova generazione sui pericoli che questo strumento comportava.
Serial experiment Lain, serie capolavoro degli anni 90, punta massima di un discorso filosofico tra realtà e sogno, aveva detto tutto, oggi si racconta il contrario e i benefici che l'alernatività può dare. Quasi, o meglio senza quasi, scappando dalla realtà - brutta cattiva ed infelice: guardare la scena dove ai grandi si chiede della felicità nella vita e la più anziana dichiara di non averla mai incontrata.
E la gente, la critica, apprezza. E Hosoda viene considerato ai livelli di Miyazaki!
Proprio vero, oggi tutto è cambiato...
Rimpiango le classiche serie del passato come Remì, Candy, Peline ecc.dove ad ogni pericolo, ostacolo, disgrazia, caduta, ci si rialzava con le proprie gambe (o magari con l'aiuto di altri personaggi "reali") per andare avanti...
Uno dei registi più sopravvalutati del cinema animato giapponese, e negli ultimi 20 anni ce ne sono parecchi.
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