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Settembre

Regia di Giulia Steigerwalt vedi scheda film

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La recensione su Settembre

di diomede917
7 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: SETTEMBRE

 

Personalmente io guardo con molta curiosità e con un pizzico di trepidazione quando uno sceneggiatore molto bravo decide un po’ per gioco e un po’ per passione di fare il grande salto alla regia.

Quindi memore dei gioiellini che Francesco Bruni ha portato al cinema italiano quali Scialla! Tutto quello che vuoi o Cosa sarà, ho incrociato le dita e sono andato a vedere il Settembre di Giulia Steigerwalt che già mi aveva fatto stare molto bene l’anima con Il Campione, Croce e Delizia e soprattutto Marilyn ha gli occhi neri.

E questa opera d’esordio prodotta dalla Groenlandia di Matteo Rovere, che prende spunto proprio dal cortometraggio diretto dalla regista nel 2019, è una scommessa stravinta perché è veramente un piccolo gioiellino.

Settembre è ambientato in una Roma non ben definita, i suoi personaggi sono popolari ma non coatti. Si chiamano Fra, Se, De, Albe ma non parlano sguaiato abusando di Dajeeee come se piovessero.

Settembre è un film sulla ricerca della felicità che anche le piccole persone normali cercano, con le loro piccole storie e con la loro piccola vita.

Sembrano storie uscite da una commedia di Aki Kaurismaki ma raccontate con un punto di vista comunque tipicamente nostrano.

Giulia Steigerwalt ha fatto veramente tesoro dalla realtà che ha scritto e descritto nelle sue precedenti storie e in qualche modo dalla sua esperienza come protagonista femminile del Come te nessuno mai di Gabriele Muccino, film che ha tanti punti in comune soprattutto per quanto riguarda la delicatezza con cui tratta l’amore giovanile e non solo.

Settembre è strutturato in 4 microstorie, apparentemente slegate da loro, dove i nostri protagonisti si trovano di fronte ad un bivio e devono assolutamente prendere una decisione altrimenti l’unica alternativa è solamente soccombere ed affondare nelle sabbie mobili da loro stesse create.

Abbiamo Francesca (una Barbara Ronchi decisamente perfetta con quell’aria vagamente sulle nuvole ma in realtà ben ancorata per terra dalla sua infelicità) casalinga invisibile agli occhi del marito che approfitta di una brutta diagnosi fatta dal suo ginecologo per uscire dall’anonimato e proclamare il suo amore nei confronti di Debora la sua migliore amica, donna pluri tradita dal marito.

Abbiamo Guglielmo (un Fabrizio Bentivoglio che quando fa lo stropicciato va via di tacco a molti), primario del reparto di ginecologia disilluso, che si lascia vivere dopo che la moglie lo ha lasciato e che trova unico conforto in Ana prostituta dell’est che diventa l’unica confidente affidabile.

Abbiamo Ana prostituta dell’est aspirante estetista che è segretamente innamorata di Matteo, un ragazzo carino e gentile che con il suo sorriso a 40 denti le vende il pane tutti i giorni, ma che non sa come dire che la sua professione potrebbe essere d’ostacolo al loro amore pulito.

Abbiamo Sergio, figlio di Francesca, che nonostante sia segretamente innamorato della sua migliore amica l’aiuta a portare a termine la sua prima volta col figo della scuola.

Da brava sceneggiatrice riesce nelle due ore di film a incastrare e dipanare queste quattro storie con una leggerezza unica.

E’ vero che si respira una sorta di Deja Vu nell’aria, ed è vero che si vede qualche inesattezza tipica da opera prima ma sinceramente sono elementi che fanno ancora di più amare questo piccolo gioiellino del nuovo cinema italiano.

Giulia Steigerwalt ci mette dentro un suo tocco registico che denota una certa personalità che non vedo l’ora di rivedere nella sua opera seconda.

Da vedere il primo bacio attraverso la pellicola del Domopak, l’incontro tra Ana e Matteo davanti ad un disilluso Bentivoglio dal porchettaro ma soprattutto la scena rivelatrice al Pronto Soccorso dove realismo e umorismo si fondono.

Quindi pigroni se ancora non siete andati al cinema con la scusa delle mascherine, alzate il culo e andate a vedere Settembre di Giulia Steigerwalt uscirete con gli occhi sognati e il sorriso convinto come quello della sua protagonista Francesca.

Voto 7

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