Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Roman è un chirurgo al quale viene diagnosticata l’impotenza assoluta. Il suo problema è come continuare la sua relazione con la moglie Hanka, ancora giovane e attraente, tanto che le propone il divorzio. Ma lei non vuole saperne, l’amore è qualcosa che va oltre la “ginnastica su un letto” e nonostante i timori di Roman lo rassicura sul fatto che non cercherà amanti e che nemmeno li ha al momento. Ma Roman è ormai nella spirale del dubbio e pedinando la moglie scopre che effettivamente ha una relazione con un giovane studente, relazione che proprio alla luce di questi ultimi fatti Hanka vuole interrompere. L’insistenza del giovane però, rende ancora più complicato il rapporto tra i due sposi, tanto che si arriva ad un epilogo drammatico.
Nono capitolo del Decalogo di Kieslowski, l’episodio è stato poi ripreso in una versione allungata con un soggetto diverso. La regia di Kieslowski, è la solita, magistrale, asciutta, puntuale, densa di significati simbolici e visivi e di dialoghi brevi, tagliati allo scopo di apportare solo le informazioni necessarie. Il tema dell’amore fisico e spirituale è affiancato a quello del tradimento e su tutto la necessità di liberarsi della colpa, che continua a mietere effetti a dispetto delle volontà dei protagonisti. Se Hanka è colpevole d tradimento, Roman lo è di impotenza e quindi del tradimento stesso della moglie. Nessuno può sentirsi vittima dell’altro e solo la trascendenza dell’amore può essere la via d’uscita per i protagonisti.
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