Regia di Éric Besnard vedi scheda film
Una pellicola con molte frecce al proprio arco, innanzitutto una fotografia ottima, scenografie molto suggestive, sia per quanto riguarda gli interni che gli esterni, girati a Brezons nel Cantal e alcune splendide inquadrature, segnatamente le nature morte, che richiamano spudoratamente le opere del pittore Jean Siméon Chardin, scomparso nel 1779, dieci anni prima della conclusione della vicenda narrata nel film. Anche il periodo nel quale è ambientata la storia è indubbiamente interessante, e l'abisso che separava la vita futile dei nobili dalle condizioni miserrime dei popolani è uno schiaffo in faccia. Le premesse sono quindi ottime, ma il risultato ne è leggermente al di sotto, regia, sceneggiatura e narrazione non convincono fino in fondo, lasciando una sensazione di "irrisolto". L'opera è comunque piacevole, si segue con un certo interesse, ma la sensazione è che si potesse ottenere di più.
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