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E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film

Commenti brevi
  • Discreta commedia grottesca in un futuro distopico nell'era post moderna, ossia il rincoglionitico.

    commento di gruvieraz
  • Quando meno te l'aspetti, scopri un grande capolavoro realista....

    leggi la recensione completa di gianso
  • Originale, fa riflettere, voto 7

    commento di stokaiser
  • Film politico, che non ha paura di schierarsi. A volte in modo satirico, altre volte schietto e diretto, PIF denuncia e porta allo scoperto il dramma che si sta consumando con la complicità delle vittime. Da vedere, imparare e mettere in pratica, prima che (e ammesso che non sia già) troppo tardi.

    leggi la recensione completa di Souther78
  • Bellissimo ! Originale, la comicità/fantascienza con il volto di De Luigi è perfetta: e pure lo scenario di città futura con una fotografia originale. Certo lascia un po' l' amaro in bocca , perché come dice il titolo c'è poco da fare.... Vado contro corrente visto le critiche a cui è andato incontro ma il mio voto è 8 !

    commento di Zico1964
  • Quando si capisce nulla del mondo in cui si vive, e quando non si ha la minima intenzione di impegnarsi a comprenderlo, sarebbe meglio tacere. Il risultato altrimenti non può che essere: superficialità, populismo, retorica, recriminazioni generiche e, infine, la bolla d'irrealtà romantico-passatista in cui una larga fetta di pubblico nostrano vive.

    commento di Karl78
  • Sembra partire in modo interessante, ma subito sfocia in una spirale di estenuante lentezza e di una sagra del già visto, per un film che dopo 50 minuti non ha più nulla da dire e che tira fino alla fine per una parentesi romantica per nulla interessante. L'esordio folgorante di Pif è lontano anni luce. Film brutto.

    commento di silviodifede
  • Top da vedere!!!! Bravi Pif e Fabio!!!! Dall'amaro in bocca che fa intelligentemente riflettere!!!!!

    commento di Smany84tpp
  • Pif ci riprova. La sua denuncia sociale non affonda ma graffia solo la superficie. Il risultato complessivo è soddisfacente ma modesto, si poteva decisamente far meglio con questo soggetto.

    leggi la recensione completa di alfatocoferolo
  • Pif torna in questo film da regista per denunciare la piega che sta prendendo la nostra esistenza sempre più virtuale e controllata e sempre meno reale, meno libera, disumanizzante. Troviamo un bravo Fabio De Luigi in una veste diversa, dal sorriso amaro. Meritevole l'idea di fondo, ma non sviluppata appieno, ...manca qualcosa.

    commento di Lacorazzata81
  • Un Fantozzi del XXI secolo che si muove tra algoritmi e ologrammi ma il fine è la denuncia di un capitalismo transumanista sempre più spietato. Su parlato e musiche imperversa per tutto il film il morbo anglicus, un patogeno che per l'italiota medio è più contagioso del coronavirus.

    commento di bombo1
  • Pif non è certo Elio Petri, tantomeno Dino Risi o Ettore Scola, lo sappiamo noi e lo sa lui, ma il messaggio - sacrosanto - arriva forte e chiaro. Anche se a giudicare dai commenti non si direbbe. O sono proprio quelli a dare ragione al titolo?

    commento di Winnie dei pooh
  • Pif immagina con amaro sarcasmo un futuro prossimo dominato dalla realtà virtuale e dalla precarietà lavorativa e sentimentale, attingendo a piene mani da certo cinema di genere distopico, senza tuttavia riuscire a trasmettere un messaggio davvero originale. Apprezzabile comunque il coraggio di proporre qualcosa di diverso e l'impegno del cast.

    commento di Fanny Sally
  • E così anche PIF ha la sua battuta d'arresto. Dopo tre ottimi film ed una bellissima serie vergognosamente cancellata, arriva questo prodotto dalle ottime premesse ma da un pessimo sviluppo. Ho ammirato comunque le riprese a Torino, da Torinese.

    commento di Sladkii
  • E noi come stronzi rimanemmo a guardare fino alla fine sta cagata di PIF.

    commento di Arch_Stanton
  • Una critica del mondo moderno tutto in pasto ad app e social

    commento di argo979
  • Il limite del film di Pif sta nel suo limitarsi a un ricalco del reale in chiave farsesca che rimane sulla superficie delle immagini, senza andare a fondo in una narrazione che sappia sorprendere o coinvolgere.

    leggi la recensione completa di pazuzu