Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Adattando il romanzo di Vitaliano Brancati, Lattuada e i cosceneggiatori Ciuffini, Riccio e Salvioni sono rimasti, mi sembra, un po' a metà del guado. Non si capisce, cioè, se la satira sia incentrata sul gallismo siciliano oppure sulla frenesia lavorativa del Nord. In ogni caso, "Don Giovanni in Sicilia", resta un film gradevole, ma non graffiante, meno riuscito del "Mafioso" con Alberto Sordi, anche se è ancora lontano dalle volgarità che Buzzanca (un attore valido quando si trattava di interpretare personaggi di secondo piano, ma non altrettanto bravo nei ruoli da protagonista) girerà negli anni successivi. Buone alcune sequenze, come quelle iniziali all'aeroporto, o la partita al bocciodromo. (25 aprile 2008)
Laureato in legge, il catanese Giovanni Percolla lavora (poco) presso lo studio di uno zio e passa molto tempo a caccia di donne. In particolare, lui e i suoi amici hanno come mito quello della donna nordica. Scambiandola per una svedese, incontra invece una marchesina siciliana, tornata a casa dopo avere studiato in un collegio svizzero. Giovanni la sposa e poi si trasferisce per lavoro a Milano, dove, però, perde le sue qualità amatorie. Non resterà che tornare a Catania.
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