Regia di Alberto Bevilacqua vedi scheda film
L'amore impossibile fra un ragazzo e una ragazza appartenenti a due famiglie rivali, quelle degli Orsini e dei Colonna.
Bosco d'amore è la quarta regia di Alberto Bevilacqua, meglio noto - e a ragione - come scrittore; l'impatto del Nostro sul mondo della settima arte è stato piuttosto blando e anche dalla visione di questa pellicola ci si rende pienamente conto del perchè: sostanzialmente trattasi di una modesta illustrazione di una novella del Boccaccio, senza particolari pregi, nè cadute di stile evidenti, monotonamente piatta e teatrale (con quanto consegue in termini di vantaggi e svantaggi) nei suoi momenti migliori. La sceneggiatura porta la firma di Bevilacqua, con la collaborazione di Sauro Scavolini, e probabilmente già in questa fase cominciano i problemi dell'opera; nonostante il buon lavoro di validi collaboratori come Carlo Rustichelli, Luigi Verga e Roberto Perpignani (rispettivamente colonna sonora, fotografia e montaggio) e nonostante un cast non privo di nomi interessanti come Monica Guerritore, William Berger, Orso Maria Guerrini e Rodolfo Bigotti (premiato per questo ruolo a Venezia come miglior attore), con particine riservate anche a Enzo Robutti, Nello Pazzafini e Paolo Gozlino, Bosco d'amore semplicemente non decolla mai. Informe, mancante di verve, artificiosamente impostato, un film prodotto dalla Rai, ma girato con occhio cinematografico e che forse avrebbe avuto miglior resa se destinato espressamente al pubblico del piccolo schermo. Proprio per la tv di Stato nello stesso 1981 Bevilacqua girava Le rose di Danzica; tornerà in sala quattro anni più tardi con La donna delle meraviglia (1985). 3/10.
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