Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Ricostruzione del processo a Giovanna d'Arco, generalessa di Francia accusata di stregoneria e mandata perciò al rogo.
In questa produzione targata Rai l'esperto Vittorio Cottafavi mette in scena, con mezzi invero modesti, il dramma di Jean Anouilh L'allodola. Trattandosi di un lavoro destinato al piccolo schermo non si va troppo per il sottile: il distacco dal palcoscenico è sostanzialmente minimo e la regia non è impegnata se non in qualche campo-controcampo e minimo movimento di macchina di tanto in tanto, per ricordarci la profondità della scena. Difficile imputare a Cottafavi qualche colpa: questi erano gli standard televisivi dell'epoca e il pubblico domestico era d'altronde maggiormente abituato a seguire la storia, a non lasciarsi distrarre dalla realtà circostante il televisore e, soprattutto, dalle interruzioni pubblicitarie ancora non inventate. Contestualizzata l'opera, va in ogni caso riconosciuto il limite della confezione e, all'interno di esso, il valore indubbio degli interpreti: la protagonista Ileana Ghione innanzitutto, ma anche Virgilio Gazzolo, Luigi Diberti, Ferruccio De Ceresa, Umberto Ceriani, Manlio De Angelis, Gianni Rizzo. Interessante naturalmente l'approfondimento della figura di Giovanna d'Arco, anche se nel 1973 – vale a dire post '68 – ci si sarebbe potuto aspettare qualche riferimento più esplicito alla condizione della donna e, perché no?, all'insensatezza con cui talvolta opera la giustizia umana, tutto materiale d'altronde contenuto nel testo di Anouilh. Sceneggiatura dello stesso regista, operata attraverso la traduzione di Silvio Giovaninetti. 4/10.
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