Regia di George A. Romero vedi scheda film
L'orrore della società per la vecchiaia.
l’orrore della vecchiaia. Il terrore di essere messo da parte di non poter più fare la propria parte di essere inutile. Questo piccolo grande film del nostro prima ci ricorda che tutti ci troveremo ad essere vecchi poi ci porta nel parco giochi della vita dove i meno giovani vengono marginalizzati dai più giovani. Non c’è niente fuori a misura di chi ha già dato molto a quello che gli sta intorno ricevendo oggi solo disprezzo e derisione. Non c’è niente fuori per i deboli che si troveranno sempre dalla parte del torto perché credono ancora che qualcuno li rispetti. Non c’è niente fuori per i poveri che sono costretti ad elemosinare le briciole della ricchezza del paese più ricco del mondo. Non c’è niente fuori anche quando nel futuro vedi disperazione e indifferenza e te la prendi con il primo vecchio che trovi perché non vuoi invecchiare non accetti l’idea della sofferenza e della morte. Non c’è niente fuori che non sia degradante e che ci ricordi che possiamo e dobbiamo essere più gentili. Non c’è niente fuori cui il nostro anziano si possa attaccare per continuare ad avere fiducia nel genere umano. Non c’è niente fuori quando i vecchi non sono nemmeno più nonni a cui affidare i nipoti ai quali provare a leggere le favole. Non c’è niente fuori che non sia un continuo tentativo di derubare materialmente e moralmente chiunque sia debole di riflessi. Non c’è niente fuori a meno che non si entri nella logica perversa e sadica del tenersi in forma della salute a tutti i costi delle ridicole forzature della palestra come tortura più che come svago. Non c’è niente fuori quando oltre che vecchio non sei nemmeno ricco allora devi stare nel tuo angolo guardando senza toccare o avvicinarsi troppo ai ricchi e giovani. Il nostro ci spiega subito cosa stiamo per vedere, lo svolgimento è violento e desolante nella descrizione di una giostra feroce e infinita. Opera didattica ma diretta che ci ricorda che quando le luci si spengono dovremmo provare a vedere chi abbiamo lasciato indietro a piangere.
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