Regia di Alper Mestçi vedi scheda film
Nel quarto capitolo della serie la magia nera cede posto a quella bianca, ma l'esito non cambia: l'effetto, involontario, consiste nell'aprire le porte all'universo oscuro e malvagio dei demoni, sempre pronti ad introdursi nel nostro mondo per possedere i vivi e trascinarli in un inferno squisitamente personale.
A causa di problemi finanziari, la famiglia di Halil (Mirza Metin) - composta dal marito, la moglie Feyza (Yasemin Kurttekin), la figlia Hilal (Merve Ates) e il più piccolo (e muto) Omer (M. Salih Gönültas) - si trasferisce a casa della madre Saadet (Yasemin Büyükagaolu). L'anziana donna è gravemente ammalata e viene costantemente seguita dalla vicina Rahime (Sebahat Adalar). Ma Saadet non vive da sola. La vecchia casa di Saadet, che è anche la tomba del marito defunto, è popolata da esseri provenienti da un'altra dimensione. I primi ad avvertire la presenza di entità estranee sono Omer e lo stesso Halil, ossessionati entrambi da incubi terrificanti. Halil, per coprire i debiti, cerca in tutti i modi di entrare in possesso del denaro appartenente alla madre, scoprendo una stanza in cantina, opportunamente blindata. L'atteggiamento ambiguo di Rahime induce Halil a seguirla solo per scoprire che la donna in realtà non ha più frequentato la casa da tempo, ovvero da quando è stata coinvolta da Saadet nel tentativo di curare il marito tramite un rito di magia che ha aperto le porte alle entità demoniache.
Narrato tramite memorie trascritte su un diario dalla piccola Hilal, Siccîn 4 - sempre sceneggiato e diretto da Alper Mestçi - tenta un diversivo rispetto allo standard della serie. Questa volta infatti nessuno ha lanciato una maledizione, al contrario: la magia sarebbe dovuta servire a fin di bene, curando il marito ammalato di Saadet. Per effetto collaterale però, il rito richiama da una dimensione parallela entità malvagie, che costringono l'uomo apparentemente guarito a chiudersi nel basamento per vivere una relazione con un demone femminile (dal quale ha avuto persino un figlio).
La storia è piuttosto complicata e di difficile comprensione se non fruita da un pubblico musulmano ma ancora una volta le buone interpretazioni (eccezionale il lavoro di Mirza Metin), l'ottima cinematografia e gli effetti terrificanti hanno il sopravvento sugli eventi che, comunque, si possono sintetizzare nell'eterno e universale dramma di una famiglia in crisi economica, costretta ad appoggiarsi all'anziano genitore sopravvissuto. Anche il tema secondario della perdita (Saadet si rivolge alla magia per guarire il marito) ha un suo peso fondamentale, essendo di fatto causa principale dell'infestazione. Forse meno riuscito, soprattutto a causa di un finale in stile "esorcistico" piuttosto criptico, Siccîn 4 rimane un horror in grado di garantire 90 minuti di sano intrattenimento. Un film sicuramente apprezzabile da parte degli appassionati del genere.
Antologia dell'orrore
- Siccîn - La serie completa -
(Ordine cronologico)
1- Siccîn (Alper Mestçi, 2014)
2- Siccîn 2 (Alper Mestçi, 2015)
3- Siccîn 3: Cürmü Ask (Alper Mestçi, 2016)
4- Siccîn 4 (Alper Mestçi, 2017)
5- Siccîn 5 (Alper Mestçi, 2018)
6- Siccîn 6 (Alper Mestçi, 2019)
"La vecchiaia. E’ la sola malattia dalla quale non si può sperare di guarire." (Orson Welles)
Trailer
Siccîn 4 (Alper Mestçi, 2017)
F.P. 07/03/2021 - Versione visionata in lingua turca (durata: 92'56")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta