Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Tomeck è un giovane di 19 anni , di lavoro fa l’impiegato allo sportello di un ufficio postale, non ricorda i suoi genitori, perché cresciuto in un orfanatrofio, ma ricorda molto bene le lingue e le studia, in principale modo il bulgaro, perché , bulgaro era un suo compagno di orfanatrofio. Non ha amici, né tanto meno riesce ad avvicinare una ragazza a causa dell’eccessiva timidezza o solitudine . L’unico amico che ha, è partito per la Siria, dandogli la possibilità di vivere in una casa, quella della sua mamma anziana, che non riesce a vivere sola. Prima di partire l’amico gli fa una “confidenza maschilista”: spia con un binocolo la donna che abita nel condominio di fronte , chiamata “bella- figa-la-da-spesso”
Anche Tomeck inizia questo “spionaggio”. Inizialmente la guarda fare l’ amore con diversi uomini e si tocca, ma ben presto l’illecita ed il voyeuristica azione impura , si mescola ad un innamoramento forte, intenso, appassionato, pudico e puro, tipico dell’adolescenza, ma non corrisposto , perché, impossibile da rivelare e perchè incompreso .
La donna, disillusa, amareggiata dagli uomini , lontana dall’amore , vive circondata nella solitudine della sua casa, ricevendo breve visite di amanti, forse era stata abbandonata inspiegabilmente da un uomo che beveva latte e panini . E, forse perché da soli non si cucina, o forse per colmare la sua assenza, si nutre anche lei di pane e di latte, latte bianco come la purezza , che vanamente ricerca in quelle squallide relazioni, trovando invece solo illusorie sicurezze nella lettura del pendolino e delle carte.
Tomeck spia ogni sera la donna. La sua passione per lei, affonda in gesti maniacali, che diventano il centro della sua vita fino a trasformarsi in un sentimento malato, in una ossessione divorante, una sorta di onanismo senza fondamento con la vita reale, che
rasenta egoismo e follia. Ma nel suo modo immaturo, Tomeck la ama, inviandole ricevute postali false, pur di vederla, sequestrandole la posta personale, pur di partecipare ella sua vita, portandole il latte tutte le mattine, pur di vederla da vicino in mutande e canottiera.
E qui una scena, casualmente significativa, lui che consegna il latte, appena entra dal palazzo dove lei abita incontra il protagonista del decalogo 9 , che esce con la bici dallo stesso palazzo; un medico che divenuto impotente viene ripetutamente tradito dalla moglie, e che andrà incontro ad un incidente mortale con la bici ( l’inizio dell’ ultimo episodio del decalogo 9) a sottolineare, sia l’ affinità con il non comandamento ( non è, la sua, quella donna), sia a sottolineare il fatto che quando l’amore non viene vissuto in modo sano ci porta alla morte, metafora per dirci che ci conduce nell’ abisso e nell’abisso o moriremo o da esso saremo costretti a rinascere . Ma come ne rinasceremo?
Il giovane uscendo allo scoperto ed assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, rivela alla donna il suo amore. La invita per un gelato, lei accetta , lui è fuori di se dalla gioia , come un giovane innamorato che articola le prime parole d’amore. Lei vuole sentire da lui ancora quella frase, “ Ti Amo”. Nessuno glielo aveva detto. Lei lo invita a casa, ma si vendica dell’amore mai ricevuto dagli uomini, che hanno sporcato il gesto dell’ amore, in un atto di egoistico edonismo individuale . L’ amore è poca cosa..l’ amore non esiste..è solo sfogo fisico e quasi fisiologico , consumato egoisticamente fra due sorde solitudini.
Smette di essere gesto d’amore per diventare gesto impuro.
Lui scappa umiliato e deluso, cerca la morte in un bagno di sangue.
Perché le sofferenze d’amore a quell’età sono incommensurabili, ti segnano per sempre e si possono anche pagare anche con la vita.
Lei si accorge del valore di quel genuino e puro sentimento , ma è troppo tardi.
Ambedue chiusi e ciechi nel proprio isolamento sporcano con gesti considerati impuri , la candida gratuità dell’amore, ed il confine fra il peccato dell’uno e dell’altra è labile e si fonde . Ma gli anni della donna hanno più peso , nel perpetrarsi nella disobbedienza del comandamento, in quanto il gesto impuro, prima viene da lei subito nelle sfortune della vita, poi fatto in primis,
per autodifesa e rivalsa o perché altro non ha imparato dalle esperienze negative ed infine viene sbattuto in faccia con gratuita cattiveria e volgarità ad un uomo ancora acerbo d’esperienza .
La donna , pur avendo la saggezza degli anni, non ci si accorge più dell’autenticità di un giovane sentimento, se non quando è appunto troppo tardi e ne pagherà le conseguenze.
Ed il giovane , vivendo il rifiuto , come la sua prima esperienza d’amore , totalmente negativa , ( non bastava quella dell’ orfanatrofio) viene segnato per sempre , entrando a far parte nel mondo di coloro che la vita senza amore, ha disilluso ed indurito.
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