Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Un ragazzo timido si innamora di una donna molto emancipata che vive nell’edificio di fronte al suo, tanto da spiarla con il cannocchiale. Quando si dichiara alla donna, quest’ultima prima lo respinge e poi lo ridicolizza. Ferito dall’umiliazione il ragazzo si taglia le vene ma riesce a salvarsi. La donna è presa prima dal rimorso e si preoccupa delle sorti del ragazzo, poi ne sente addirittura la mancanza e va a cercarlo. Tuttavia il ragazzo, una volta guarito, la respinge con grande delusione della donna.
Questo sesto capitolo della “Commedia Umana” di Kieslowski è uno squarcio su due solitudini, quella di un ragazzo e di una donna single. Il ragazzo è timido e non ha amici, soddisfa la mancanza d’amore in maniera voyeuristica spiando la donna. Quest’ultima usa il sesso e gli incontri occasionali come surrogato dell’amore, ma non è meno sola del ragazzo. Si tratta di due solitudini speculari che nell’incontrarsi sfiorano la tragedia. La donna irride la solitudine del ragazzo, ma capirà a sue spese che le attenzioni del giovane la facevano sentire meno sola.
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