Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Che il Decalogo sia l'insieme di 10 autentici gioielli del cinema non c'è bisogno di ricordarlo, ma questo episodio fra tutti è per me in assoluto il più emozionante. È una solitudine intensa quella che a poco a poco si schiude agli occhi dello spettatore: quella del ragazzo che si innamora delicatamente della bellissima donna che spia segretamente ogni giorno, prima quasi per gioco e spirito voyeueristico, poi sempre più intensamente fino a cadere nel desiderio più puro di lei. Quella della ragazza stessa, che vive con mancanza d'amore le sue storie, soffrendone e chiudendosi in fondo all'esperienza più difficile: riuscire di nuovo a credere nell'amore stesso. E quella della donna presso cui il ragazzo dimora, ormai lontana dal figlio e sola, l'unica che pur nel suo silenzio capisce da sempre il dramma e i sentimenti del ragazzo. È un crescendo grande quello che vede contrapposto il trasporto d'amore intenso e tremante del ragazzo, con tutte le sue tenere illusioni e il suo candore, alla dura insensibilità della donna, che arriverà a ferirlo umiliando in modo irreparabile il momento più dolce e atteso: quello di una ricerca di intimità con lei. Il senso di colpa per l'atto commesso riuscirà a farla riaprire al sentimento d'amore, ma sarà ormai troppo tardi. In quei lunghi e silenziosi sguardi conclusivi fra i due protagonisti, di una bellezza indescrivibile, c'è tutta la delicata e tardiva richiesta d'amore per il dono che il destino le aveva riservato nel conoscere quel semplice ragazzo. E la presa di coscienza amara che ormai la magia del momento non si ripeterà più. La bellissima musica per chitarra che accompagna lo sfumare dell'immagine sul volto della donna è una sensibilissima rielaborazione di uno stupendo concerto per pianoforte di Mozart ed esattamente come quello esprime quel senso di solitudine che insieme è un grido ed un'accettazione sconsolata della realtà. Un film di una bellezza sconvolgente con tre attori semplicemente straordinari.
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Film tra i più devastanti della storia del cinema. Apologo amarissimo sulle inconciliabili sensibilità in amore tra uomo e donna; le rispettive differenze nei tempi e nelle modalità del manifestarsi di questo fondamentale sentimento, generano incomprensioni di agghiacciante crudezza nei reciproci rapporti, corredate da conseguenze interiori drammatiche per entrambi. Altro elemento specifico e determinante nel fare di Decalogo 6 uno splendido apologo, è l'implicita evocazione di una ciclicità infinita (ci si innamora, si viene irrisi e respinti, si diventa più duri e insensibili, ci si abbandona a esperienze insignificanti e superflue, non si riconoscono bensì si irridono e si respingono a propria volta le offerte d'amore sincero, si finisce preda dei rimpianti e così via di questo passo, in un tragico sfasamento tra i due sessi, destinati ad incontrarsi veramente solo con disarmante rarità). Tomek è al battesimo del fuoco della sua sfortunata formazione in campo affettivo e nel finale, quel suo tremendo "ho smesso di guardarla" (una delle battute più pregnanti e significative mai sentite), viene a configurarsi come il definitivo ingresso in quel mondo, tristemente popolato, di anime ferite, sconfitte, e irrimediabilmente disilluse (un mondo che purtroppo nella realtà finisce per mietere sempre più vittime, soprattutto donne, quando la sempre più frequente deriva in una violenza disperata dell'uomo, non finisce rivolta esclusivamente verso se stesso). Rimarchevole recensione per un'opera cinematografica immensa.
Stupendo...avete espresso entrambi benissimo il messaggio del film!
Saluto e ringrazio entrambi gli amici, e mi scuso con inside man per non averlo fatto prima! In effetti era un bel pezzo che non tornavo su questa recensione! E complimenti anche da parte mia per il tuo bellissimo commento! Ciao a entrambi!!
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