Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Branagh qualsiasi cosa se ne dica a me interessa molto come regista, ancora di più che attore, ha una voglia di vita che in Shakespeare l’ha sempre fusa in maniera intellettualmente viva, idee diverse, ma che non tradiscono mai lo spirito del grande drammaturgo. Una voglia di rendere cinematografico, senza mai tradire a fondo, ma sapendolo reinterpretarlo nella maniera migliore. Ho visto l’edizione originale a New York in una sala gremita e poi ho visto la versione italiana non disprezzabile. Il canto, la scelta delle musiche, che denota una passione per il musical ed il cinema musicale in genere, non ovvia e competente, lasciando anche ad attori non perfettamente musicali o che nella danza non portano quell’impeccabile impronta, ma che rendono viva l’operazione, che è riuscita ad affascinare, con quel piglio ironico che salva capre e cavoli. La macchina da presa si sposta in maniera mirabile fra gli interpreti, fondendo due generi in maniera mirabile. Si nota una quasi sconosciuta per noi, allora, Stefania Rocca,ma che solo Branagh ci poteva dare il biglietto da visita giusto per conoscerla bene e che noi, purtroppo, nella nostra provincialità cinematografica abbiamo trascurato e sottovalutato.
una storia quasi magica, che gli arricchimenti musicali e di danza ci portano in uno spettacolo completo
un vero e propio miracolo di immagini e musica
sa la chiave giusta per il suo personaggio
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