Regia di Antonietta De Lillo vedi scheda film
Riedizione de "La notte americana del dottor Fulci", videointervista realizzata nel 1993 e trasmessa a suo tempo su Rai 3.
"Il volgare al cinema è un brutto film."
(Lucio Fulci)
Nel 1993 Antonietta De Lillo e Marcello Garofalo hanno l'intuizione di intervistare Lucio Fulci (1927 - 1996), lasciandolo in realtà libero di raccontare a ruota libera la sua carriera cinematografica, corredata da sporadiche confessioni sul doloroso vissuto personale (il suicidio della moglie) e sul suo approccio al sistema cinematografico sin dagli inizi genuinamente autartico: Fulci non esitò nemmeno di fronte a Luchino Visconti (durante un colloquio in ruolo di Presidente del CSC), affermando liberamente, e senza alcun timore, di ritenere il film Ossessione (1942) ispirato, al limite del plagio, da precedenti capolavori (in particolare quelli di Renoir). L'anziano e malato cineasta (seduto su una sedia a rotelle) scherza sulla sua somiglianza, in gioventù, con Orson Welles e Alfred Hitchcock, critica il serioso, cupo, psicoterapeutico approccio al modo di fare cinema da parte di Dario Argento e Marco Bellocchio. Ampio spazio il cineasta concede alla memoria degli esordi, citando tra i tanti (con toni di stima e apprezzamento) Steno, Freda, Bava, Bertolucci, Antonioni, Fellini, Totò (con riserva sul vèto posto dal comico che, per gelosia di Franca Faldini, impedì a Fulci di dirigere Letto a tre piazze), Petri, così come non ha timore a sostenere che i film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia saranno destinati a futura rivalutazione. Orgoglioso della revisione critica nei suoi confronti, in controtendenza e di fatto più obiettiva, portata avanti dai pionieri Gianni Canova e Claudio Carabba, inacidito verso la censura (ricorda con disappunto la surreale esperienza vissuta ai tempi di All'onorevole piacciono le donne), arriva a nominare i titoli che reputa tra i suoi migliori lavori (Beatrice Cenci, Una sull'altra, Non si sevizia un paperino, Sette note in nero, L'Aldilà). Una confessione spontanea e sincera, nonostante lui stesso si autodefinisca un bugiardo (sottolineando, però, non sul lavoro). Un prezioso documento audiovisivo d'epoca, che era stato trasmesso parzialmente l'anno successivo (1994) su Rai 3 come La notte americana del dottor Lucio Fulci.
"Fulci è un genio. Il migliore. Il suo L'Aldilà è uno dei miei film di culto."
(Clive Barker)
F.P. 06/07/2024 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 83'41")
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