Regia di Shoja Azari, Shirin Neshat vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - ORIZZONTI
Una giovane donna di origini iraniane (Sheila Vandt) ma naturalizzata come cittadina Usa lavora con diligenza ed impegno presso un ufficio statale di statistiche anagrafiche e, nel corso di un capillare censimento, è incaricata di fare interviste porta a porta, soffermandosi ad interrogare gli interessanti in particolare sul contenuto dei loro sogni ricorrenti.
Una richiesta che pare bizzarra pure a lei, ma che ella esegue con diligenza e senso del dovere. Sulla strada del suo percorso organizzato, verrà affiancata prima da un greve poliziotto dai modi un po' spicci (Matt Dillon), e da un giovane belloccio autostoppista e poeta che si innamora perdutamente de lei.
Assieme a loro, scoprirà l'esistenza di un vero e proprio ghetto che accoglie, o costringe, un gruppo etnico vicino a quello delle origini della giovane.
Ma perché sondare i sogni? Cosa sta architettando il governo, ed attuando grazie alla solerzia di soldatini obbedienti come lei? Il tema, anzi i temi di cui il film bizzarro ed altamente irrisolto si fa portavoce, sono anche incalzanti e piuttosto interessanti, ma la svolta narrativa più incline a sondare l'aspetto emotivo e amoroso della protagonista lascia lo spettatore un po'interdetto e non sufficientemente appagato di risposte, in un film confuso che perde ogni appeal man mano che la storia sciupa le sue buone carte, e che vanta nel cast anche una piccola parte per una scatenata e ridaiola Isabella Rossellini.
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