Jacek, ventenne inquieto e disoccupato, vaga per Varsavia finché sale su un taxi e uccide barbaramente il conducente. Al processo ha come difensore Piotr, un giovane penalista che esordisce con questo caso e che tenta, senza successo, di strappare il suo cliente alla pena capitale. Il rito dell'esecuzione fa da contraltare, altrettanto tragico e assurdo, al delitto del giovane assassino. Il più crudo e il più sconvolgente tra i capitoli del Decaologo di Kieslowski e del cosceneggiatore Piesiewicz. "Non uccidere", dice il Comandamento, ma vale solo per Jacek o anche per la società? Un capolavoro di eccezionale tensione drammatica.
forse il più potente film contro la pena di morte di sempre. è veramente ammirevole come il Maestro polacco riesca a portare lo spettatore a rigettare con la stessa forza emotiva ognuno dei due "opposti" omicidi, uno stupido e futile, l'altro apparentemente inevitabile e vendicativo, ma altrettanto odiosi e intollerabili. tosto.
Vagabondando per le strade di Varsavia, un giovane balordo e disoccupato, Jacek, commette atti di teppismo e poi uccide quasi per criminale e banale gioco, un tassista. Arrestato, Jacek viene difeso d'ufficio da Piotr, un giovane avvocato che,è al suo primo caso,e coerentemente con la sua ideologia, cerca di evitargli la pena di morte prevista dall'ordinamento giudiziario dello… leggi tutto
Quinto dei dieci capitoli di una saga ispirata a delle leggi religiose. L'omicidio è il nodo della questione: quello brutale e selvaggio del giovane protagonista è più insensato di quello istituzionalizzato dalla legge per gli individui come lui? E' un rincorrersi di domande senza risposta, innanzitutto sul gesto così crudele eppure altrettanto lucido del ragazzo e… leggi tutto
uno dei capitoli più convincenti (regia, script, fotografia): un ragionamento razionale ma emozionante sul "Non uccidere". Un esemplare lavoro sul tema della pena di morte, superiore a molti altri tentativi contemporanei, per il fatto che la vittima non è un innocente (evitando così ogni patetismo). leggi tutto
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
Vagabondando per le strade di Varsavia, un giovane balordo e disoccupato, Jacek, commette atti di teppismo e poi uccide quasi per criminale e banale gioco, un tassista. Arrestato, Jacek viene difeso d'ufficio da Piotr, un giovane avvocato che,è al suo primo caso,e coerentemente con la sua ideologia, cerca di evitargli la pena di morte prevista dall'ordinamento giudiziario dello…
Rifrazione e Finalità. Uccidere, probabilmente.
"In tutta la sua opera Spinoza non cessa di denunciare tre generi di personaggi : L'Uomo dalle passioni tristi; L'Uomo che sfrutta queste passioni tristi, che ha bisogno di esse per stabilire il suo potere; infine L'Uomo che si rattrista per la condizione umana e per le passioni dell'Uomo in generale."
- Spinoza et le…
Partendo da Il Decalogo, (dieci film) intendo raccogliere successivamente l'intera opera del grande regista, non necessariamente in chiave critica in quanto ogni film di Kieslowski ha sempre suscitato pareri molto…
Episodio che mi ha fatto un po' sorridere nei primi 20' (pur nella Sua crudezza Filmica) : vedere questo Protagonista simil-Punk gironzolare per le Vie senza una meta con al Suo fianco delle Auto tipicamente anni '80 mi ha ricordato vagamente qualcosa alla "Toten Hosen",Band Tedesca Punk-Rock tutt'ora in voga nella Germania ... comunque oltre a questa piccola divagazione puramente personale,la…
Il più famoso, il più premiato, il più brutale, il più acclamato, il più difficile, il più spietato dei peccati viene colpevolmente commesso da Kieslowski in questo suo quinto film del Decalogo sul quale tali termini si posano perfettamente.
Le girandole morali religiose e sentimentali dei primi quattro film sono letteralmente spazzate via dalla cruda…
Decalogo 5 Vuole essere un film contro la pena di morte e contro assurdità di ogni violenza o omicido. Il delitto è senza senso e tale è giudicato sia che ad eseguirlo sia un assassino, sia che sia l’apparato giudiziario dello Stato, perché come può l’ uomo sostituirsi a Dio giudicando ed infliggendo una pena, quale la morte, andando contro il volere stesso di Dio? Il film non è…
Quello che segue è un saggio breve, scritto per far capire che cosa è la pena capitale e quali orrori gli uomini del passato e, purtroppo, del presente vedono di fronte alla morte di un compagno, di un amico, o…
INGOIANDO L'ULTIMA VOCE TIRANDO CALCI AL VENTO VEDEMMO SFUMAR LA LUCE" Trovo appropriato citare Fabrizio per chiudere la mia "Trilogia dell' orrore" che non è piaciuta a nessuno, ma la mia coscenza mi ha…
Quinto dei dieci capitoli di una saga ispirata a delle leggi religiose. L'omicidio è il nodo della questione: quello brutale e selvaggio del giovane protagonista è più insensato di quello istituzionalizzato dalla legge per gli individui come lui? E' un rincorrersi di domande senza risposta, innanzitutto sul gesto così crudele eppure altrettanto lucido del ragazzo e…
Un giovane sbandato uccide senza motivo un tassista. Incriminato, è condannato alla pena di morte. Il suo avvocato, tormentato da dubbi sul senso della giustizia, nulla può per evitarne la condanna. Uno dei più enigmatici capitoli del Decalogo, un vero e proprio pugno nello stomaco per la sua crudezza, per l’apparente gratuità dei gesti del giovane assassino,…
Durante tempi come i nostri, in cui la condanna a morte è argomento d’ogni giorno, ci si preoccupa unicamente di trovare motivazioni valide su cui far poggiare la propria opinione al riguardo. Ma nell’anno del Decalogo, quel lontano 1988, il tema era immensamente più delicato, specie nei paesi dove la pratica era in vigore. Polonia compresa. Kieslowski non ricerca il…
Lo stile di Kieslowski ai massimi livelli, di certo uno dei suoi capolavori che si avvale della straordinaria fotografia(dalle tinte verdognole) di Piotr Sobocinski, la quale descrive perfettamente l'aria malsana e gonfia di disperazione che si respira durante il film.
Lo sguardo del protagonista è davvero penetrante.
voto: 10
A volte sento degli spettatori lamentarsi senza ragione di "tempi morti" in film che vibrano di drammaticità proprio grazie a lunghe scene prive di azione dei personaggi; forse siamo diseducati alla visione…
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Commenti (4) vedi tutti
forse il più potente film contro la pena di morte di sempre. è veramente ammirevole come il Maestro polacco riesca a portare lo spettatore a rigettare con la stessa forza emotiva ognuno dei due "opposti" omicidi, uno stupido e futile, l'altro apparentemente inevitabile e vendicativo, ma altrettanto odiosi e intollerabili. tosto.
commento di giovenostaGrande "mediometraggio" dell'indimenticabile Krzysztof Kieslowski
leggi la recensione completa di Furetto60voto 7
commento di mazingo728
commento di nico80