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1944 - La battaglia di Cassino

Regia di Robert David Port vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 1944 - La battaglia di Cassino

di axe
2 stelle

Nell'inverno 1943 / 1944, le truppe alleate impegnate nella Campagna d'Italia sono attestate a sud della Linea Gustav. Nell'area di Cassino, un plotone di soldati americani è inviato in ricognizione oltre la linea del fronte. Le insidie del luogo portano alla morte di alcuni componenti del gruppo, mentre freddo, solitudine, la paura di un nemico sempre in agguato, ed i sensi di colpa causati dall'uccisione di una donna italiana trovata in compagnia di un ufficiale tedesco, ne fiaccano lo spirito. Uno film di guerra meno realistici che abbia visto negli ultimi anni; ammetto, da appassionato del genere, di avere un occhio particolarmente critico, ed, essendo italiano, sono in grado di riconoscere eventuali incongruenze nella ricostruzione di località della nostra nazione. Ma alcuni dettagli non possono sfuggire. I personaggi del film se ne vanno in giro chiacchierando e discutendo con concitazione in un teatro bellico spopolato e silenzioso, con quasi nessun elemento che ricordi i combattimenti in atto. Nessun colpo d'artiglieria, nessun movimento di truppe visibile tra colline innevate e coperte da macchie boschive di conifere (in quella che dovrebbe essere la bassa Ciociaria ? Mah). Qua e là un cadavere, una mina, un gruppo di tedeschi impegnati in esecuzioni sommarie ci ricordano il contesto; un anziano italiano è catturato e costretto a guidare il drappello. L'uomo, dolente e silenzioso, fa quanto gli viene detto, ed offre un argomento di conversazione ai militari americani, che s'interrogano costantemente sulle sue idee politiche e se sia il caso fidarsi di lui. Nel frattempo, altri uomini, pare anch'essi italiani, intralciano la marcia della pattuglia, più per fame che per ideologia. Il protagonista, presente all'uccisione della donna ad inizio racconto, diventa in pochi giorni pienamente consapevole dell'orrore della guerra e, nell'epilogo, portata comunque a compimento la missione, evita di commettere un ennesimo atto di violenza. Una "conversione" quanto mai rapida e decisamente poco realistica, anche se il film sembrerebbe ispirato ad una storia vera. Circa le interpretazioni, c'è poco da dire. I personaggi sono stereotipati e poco approfonditi; poteva mancare un ebreo nel gruppo ? Meno peggiore degli altri l'enigmatico italiano (interpretato da un ombroso Franco Nero che sembra voler dire ... guarda cosa tocca fare per vivere), il cui ruolo nella vicenda rimane incerto - ma sarà fascista ? Sarà un collaborazionista ? Sarà un ex-militare ? O uno dei tanti disgraziati risucchiati nel tritacarne bellico ? Boh. Traspare il tentativo di creare un'atmosfera; un nemico invisibile, un ambiente ostile, la tensione che cresce. Ma non per lo spettatore, letteralmente travolto dal chiacchiericcio dei soldati, che si dirada solo a causa delle evitabilissime morti di alcuni di loro. Traspare, altresì, la volontà moralizzatrice del regista; ma di opere contro la guerra ce ne sono di ogni genere, età e qualità. Questa non offre alcun nuovo apporto al tema. Spiace dover stroncare così quello che è, dopotutto, frutto di ingegno e lavoro. Ma questo film non solo è noioso, prevedibile e male interpretato; nonostante mostri velleità di attinenza alla realtà, fornisce l'interpretazione di un contesto storico ed ambientale che non trova corrispondenza in essa, rischiando di portare sulla cattiva strada uno spettatore in buona fede.

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