Regia di Carolina Boco, Luca La Vopa vedi scheda film
Elogio del buonismo, ambizioni autoriali, realizzazione al limite dell'amatoriale, sceneggiatura carente, recitazione di basso livello, fotografia iper presuntuosa e pretenziosa. Solo la lunghezza modesta si salva.
Noiosa opera che alle ambizioni autoriali vede contrapporsi l'insipienza espressiva, narrativa, e perfino attoriale.
Già dai primissimi fotogrammi, con l'uso del bianco e nero e della cinepresa a mano "non stabilizzata", intuiamo il tentativo di librarsi nei cieli dell'arte... e la nefasta sorte che ne deriverà.
La narrazione è scomposta e disarticolata, con un susseguirsi di scene e situazioni che non sembrano adeguatamente raccordate. Perfino la presenza (a gratis, come evidenziato da "amichevole partecipazione") di Maria Grazia Cucinotta è un fuor d'opera: come si fa a trasformare una sex symbol nostrana, a malapena 50enne, nell'anziana madre defunta di una protagonista che sembra più prossima ai 40 che ai 30?
L'intero film è cosparso di buonismo: donne maltrattate, animali oggetto di bracconaggio... attivisti e buoni samaritani che, a parte qualche problema con la legge a casa propria, sono però dei cuori d'oro... Poi, però, le registe incedono senza problemi nell'uccisione di polpi e capre. Esempio tipico di buonismo eterodiretto in perfetta armonia con la finta sinistra di facciata che oggi imperversa perchè fa tanto chic dirsi etici e ambientalisti andando con l'auto elettrica a inquinare il mondo (a partire proprio dall'Africa), ma vantandosi del contrario. E, così, le registe ci fanno commuovere per l'elefante, ma le barbare uccisioni di altre specie sono viste solo come un elemento stilistico e decorativo. Esattamente come il bianco e nero.
Opera di facciata, che sfrutta i buoni sentimenti per riempire un'ora e mezzo stiracchiatissima, annoiando a morte lo spettatore, e propinando luoghi comuni a piene mani. L'unica attrice decente dell'opera è stata ammazzata dopo 30 secondi di comparsata, e non l'hanno nemmeno pagata. Il risultato è che alcuni attori sembrano semi dilettanti, i dialoghi sembrano scritti da un hipster da monolocale in centro, monopattino elettrico e mononeurone. Perfino il titolo non ha senso.
Non stupisce che non ci siano altre recensioni di questo guazzabuglio.
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