Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Come si fa ad "Onorare il padre e la madre"?Domanda difficile,molto difficile.Coloro a cui dobbiamo la nostra stessa vita,vanno rispetatti perchè fautori dell'esistenza o perchè saggi modelli da seguire?Il capitolo 4 del Decalogo di Kieslowski si interroga su questi quesiti dettati dalle leggi divine e dall'umana innocenza.Poetico come al solito,questo è uno dei migliori capitoli del Decalogo e anche una vetta per il cinema europeo nella Storia."Decalogo 4" racconta di uno strano rapporto padre-figlia,che sembrerebbe al limite del rapporto morboso tra fidanzati.L'amore lega le due figure,così eguali e così contrastanti nella loro immensa monotonia fatta di gite,viaggi e amorevoli abbracci e baci.Scritto benissimo,il mediometraggio è un'attenta riflessione sul valore del rapporto famigliare lontano dall'amore,che potrebbe rovinare il tutto.Inizia con dell'acqua(simbolo supremo del "Decalogo") che schizza addosso a due figure:Lei,giovane studentessa all'Accademia d'Arte Drammatica, lui che viaggia spesso, forse per lavoro.Sono padre e figlia,ma non si direbbe.La monotonia del viaggio terreno dei due si sconvolge quando la ragazza trova una lettera scritta dalla madre,che la informa che quello che lei crede sia suo padre,forse non è il reale genitore.Dalla rivelazione in poi sta la genialità del regista polacco:Il rapporto non si assottiglia come si potrebbe immaginare,ma si evolve sempre più risvegliando sentimenti morti e sepolti,innovativi e tenebrosi.Non si raggiunge mai l'incesto,ma si è molto vicini.Quando tutto sembra degenerare improvvisamente la ragazza diventa donna e il padre si allontana improvvisamente.La donna evoluta si deciderà a bruciare la lettera di sua madre per pura disperazione verso un amore finito e forse mai cominciato.Bisognerebbe citare a più riprese Platone e Sofocle per capire bene la vicenda narrata.La ragazza soffre del suo personale "Complesso di Edipo" all'inversa:Ha un'attrazione verso il padre che la porta a non accettare quello che la vita le riserva.Quello tra i due è un amore platonico,struggente,la storia di due anime che potevano essere tutto e che invece,non sono state niente.Ballatona di anime in guerra e conflitto,nascita di un uomo e morte di una donna e viceversa.Puro cinema di Kieslowski che si trasforma in un esperimento psicologico interessante e potentissimo.Sullo schermo scorrono due vite unitissime,sotto il fiero sguardo dell'angelo del "Decalogo"(stavolta un tizio in kayak),che continua ad osservarci.Capiamo che il "Decalogo" è,al solito,una parte di un tutto quando incontriamo in ascensore il primario che c'era in "Decalogo 2".Brillantissima contemplazione del dolore e del rapporto (non) amoroso,è uno dei capitoli più impegnativi e difficili del "Decalogo".Si può onorare il rapporto padre-figlia se i sentimenti sono contrastanti con quella che dovrebbe essere la normalità?Gelido nella mise en scene,Kieslowski si invola come un novello Mizoguchi,alla ricerca di un senso profondo dell'esistenza con i suoi geniali dieci episodi di un documento importantissimo del Cinema moderno.Per concludere,"Decalogo 4" non si allontana dall'idea di nuovocinema di Kieslowski,ma allo stesso tempo ha il sapore classico di un viaggio impossibili negli oscuri meandri del sentimento familiare.Perchè la famiglia è la famiglia.Sempre.
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