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Decalogo 3

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

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La recensione su Decalogo 3

di maso
8 stelle

Dopo il misticismo del primo episodio e il dramma ottimista del secondo si ritorna pesantemente con i piedi per terra ricordando di santificare le feste, atto che a mio avviso ha un'importanza più umana che religiosa: si fa finta di venerare Cristo e rendergli omaggio ma in realtà le feste sono un periodo dell'anno fondamentale per rifiatare e santificare i parenti anche con qualche regalo, dal mio punto di vista tutto ciò è più che lecito perchè non credo in nessun Dio, o meglio ci credo a modo mio, conto i giorni che mancano alle feste per stare con i miei cari e non vado a messa neanche se mi narcotizzate mentre in Decalogo 3 la messa natalizia è il luogo dove si incontrano i due protagonisti Janusz e Ewa.
Natale è la festa cristiana per eccellenza e trascorrere la vigilia da soli è indubbiamente molto triste soprattutto nel gelo di Varsavia, da questo spunto si sviluppa la convivenza forzata fra due persone che si sono amate e all'improvviso si ritrovano insieme per volontà di lei, Ewa costringe Janusz a lasciare i suoi famigliari con il torrone in mano perchè suo marito è scomparso da ventiquattro ore ed ha bisogno di aiuto per cercarlo, da questo punto di vista Kieslowski sembra avvalorare la mia teoria sul significato del terzo comandamento perchè Janusz passerà l'intera notte in giro per la città con una donna che non sentiva da tre anni, fra una sosta all'ospedale e un manicomio riemerge il loro passato che ritornerà sotto la neve all'alba ma non senza sorprese.
Decalogo 3 è un episodio lugubre pervaso da immagini anche forti come i pazzi maltrattati dal loro custode o un volto deturpato in ospedale e aperture distensive come l'impiegata delle ferrovie che si aggira in skate per la stazione o i bambini che suonano alla porta mascherati per cantare un coro natalizio ma su tutto domina l'amore perduto fra i due protagonisti che invece di onorare Dio preferiscono fare chiarezza su quello che erano in un clima di mistero avvolto dal freddo gelido della città, Kieslowski lo imposta quasi come un giallo drammatico totalmente privo di simboli, prende quindi le distanze dai due capitoli precedenti per tono e crudezza di immagini ma mette in mostra il primo rimando interno dell'intero ciclo nella figura del professore del primo film che Janusz vestito da Babbo Natale incontra all'ingresso del caseggiato protagonista del Decalogo, essendo la vigilia è chiaro che la sua storia è antecedente in ordine temporale a quella di Decalogo 3, onnipresente invece lo spirito del Decalogo stavolta nei panni di un tranviere.
Non è a mio avviso il migliore e non si colloca nemmeno sul podio ma gode della prova in perfetta sintonia di due grandi attori ed è comunque un bell'episodio incentrato sulla forza dell'amore e i danni che provoca, una cosa non so proprio spiegarmi: perchè quando il taxi guidato da Janusz è inseguito dalla polizia si legge chiaramente un cartello con sopra scritto "Praga Centro", non si svolge in Polonia la storia? 

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