Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Rosi aggiorna Le mani sulla città (1963) spostando la questione centrale dal complotto economico a quello politico, dimostrando in sostanza come in questi anni di piombo, nei quali le massime figure istituzionali (leader di partito, giudici, ispettori di polizia) pagano con la vita per il loro mestiere, ogni azione e ogni pensiero si siano ormai trasformati in gesto politico. Ma anche, e qui sta il punto rovente della questione, come la politica nel Paese (che non viene nominato, proprio come in Todo modo di Petri che uscirà in questi stessi mesi) sia diventata una spietata giungla in cui vige la regola del tutti contro tutti, le alleanze mutino al cambiare del vento e non esista più alcun rispetto per la vita umana e per la 'verità', all'insegna dell'eterna autoconservazione del Potere ("La gente non saprà mai la verità?" - sono le battute conclusive della pellicola - "La verità non è sempre rivoluzionaria"). Tratta, proprio come Todo modo, da Sciascia e con una sceneggiatura firmata dal regista, da Tonino Guerra e dal discusso giornalista Lino Iannuzzi (uno che in quanto a cambiare bandiera in maniera drastica a seconda dei favori del momento si è sempre distinto: radicale, socialista, perfino strenuo difensore berlusconiano!), questa storia trova un altro elemento di sicuro appeal nel cast internazionale e assortito in maniera grandiosa: Max Von Sydow, Lino Ventura, Fernando Rey, Alain Cuny, Paolo Bonacelli, Tina Aumont, Renato Salvatori, Marcel Bozzuffi; e in una comparsata troviamo anche Florestano Vancini. Tensione ad alti livelli per cento e dieci minuti, con una vena polemica talmente graffiante ed esplicita da meritare l'eterno bando dalle televisioni di Stato; da questo punto di vista comunque Cadaveri eccellenti arriva perlomeno secondo, dietro al Colpo di stato immaginato (e girato, anche se gli italiani rimarranno appunto costretti solamente a immaginarlo) da Luciano Salce nel 1969. Musiche di Piccioni, fotografia di De Santis, montaggio di Mastroianni. 7/10.
Giudici che cadono come mosche. Un ispettore che trova ogni tipo di ostacolo sul suo cammino. Il complotto politico che si profila all'orizzonte è di dimensioni immani.
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