Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
"E' colpa di Voltaire...."
Chi se non lui,l'eminente filosofo francese?,cosa c'entra un uomo nato secoli prima nell'Italia del 1976? bisognerebbe scavare a fondo nell'animo d'un giudice per capirne le motivazioni.Centro di tutto è un monologo di Max Von Sidow un pretore reazionario.Voltaire aveva sollevato dubbi sulla colpevolezza dell'uomo seppur in contesti criminosi.Il giudice Von Sidow col suo monologo potente e inflessibile scardina queste verita'.Bisogna fare "pulizia",annientare lo sporco annidato in "gruppuscoli" rivoluzionari.Uccidere i "capelloni",membri d'una politica sociale che guarda alle dinamiche dell'umano.Bisogna pero' creare i "delitti eccellenti", per destabilizzare l'ordine politico,creando le basi d'un nuovo "potere",conservatore e militaresco.I "Cadaveri eccellenti" di Rosi sono mummie in silenzio,la cinepresa entra in un convento di cappuccini.Primi piani degni d'un horror,macabre e inquietanti espressioni di alti prelati o monaci d'un tempo passato.La presentazione avviene cosi',forte e raccapriciante,c'immerge nello stato delle cose,ambigue e sommerse dall'ordine supremo.Morira' il primo giudice,poi un secondo e un terzo,Mafia? vendetta criminale? ,a questo ci pensera' il giudice Rogas,ispettore di mezz'eta',degno ritratto d'un noir anni 30/40.Personaggio "scomodo" il Rogas,espressivo come nella tradizione dei migliori polar o polizieschi americani.Ma qui siamo in Italia,non esiste lo psicotico assassino,se non per celare le trame scomode del potere.Non ci sara' il furfante o il gangster consegnato alla giustizia.Non vi sara' nemmeno la "verita'" che rivoluzionera' i sistemi.Rogas è il cittadino onesto,indaga come un "segugio" di razza,seguendo tracce,interrogando inquietanti magistrati come Von Sidow o Alain Cuny.Ma la verita' scoperchiata da Rogas verra' tacciata per sempre,secondo ordini di partito,dove anche i "rivoluzionari",divengono inerti.E' straordinario l'attore Lino Ventura,solitario e votato alla giustizia.Ma è un uomo solo nella lotta,affiancato solo da un giornalista di sinistra anch'egli sottomesso in parte al "potere"."Eccellenti" sono i cadaveri di Rosi,ed eccellente è questo film.Il cinema italiano di denuncia,quando non si sapeva nulla,se non scavando come cronachisti o investigastori.Film di rigoroso spessore,politico e morale,Rosi trasferisce le punte dell'iceberg in salotti mondani.Radical chic,eminenti funzionari,politici e militari d'alto rango riuniti in lussuose feste dove si decidono le sorti d'un paese.
La VERITA' di Rosi è squallida,ancora oggi attuale.Strano che nella filmografia del regista napoletano,questo film sia tra i meno citati.Ci sono viscidi uomini di potere come il capo della polizia Tino Carraro o il ministro Fernando Rey,tratteggiati dalla regia col tocco ambiguo d'uno stato "eminente" che sconvolge e riavvolge "nastri" di un nuovo ordine.Vi saranno anche "cadaveri" utili ad un sistema intero.Politica e malaffare riuniti sotto doppiopetti ed uniformi,gli anni 70 di piombo sono presentati egregiamente in quest'opera veritiera.La regia è polemica,segue un tracciato cronachistico,assume vestigia da poliziesco all'americana,incarnato dalla figura irreprensibile di Ventura.Il cinema italiano anni 70 d'impegno ha una luce propria in opere cosi'.Formale e zelante come l'ispettore Rogas,la voce da militante di Rosi urla il suo sdegno,ma come l'ultimo "delitto eccellente" sara' un urlo (o uno sparo) silenzioso,non fara' rumore,rimarra' chiuso nelle cappe omertose del "potere",travestito da delitto di follia........ancora una volta vincera' una "FALSA VERITA'".......
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