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Pin-Ups

Regia di Andrew Blake vedi scheda film

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La recensione su Pin-Ups

di undying
6 stelle

Dahlia Gray, attrice prediletta da Andrew Blake, in un classico film del regista. Pin-Ups è un concentrato di erotismo estremo, sfociante raramente nell'hard per la presenza di un paio di scene etero. Per il resto rimane un omaggio alla bellezza femminile, ripresa dal regista con garbato senso estetico.

 

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Pin-Ups (1999): locandina

 

La bellezza unica, contraddistinta da forme feline, di Dahlia Grey è al centro di fantasie fetish, rappresentate in una elegante composizione visiva dallo stile retrò. 

 

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Dalhia Grey appare su Penthouse (marzo 1992)

 

Alta, tettona e snella, la bruna e spesso riccioluta Dahlia Grey (nata a Seattle, Washington nel 1972) inizia a lavorare nel settore dell'intrattenimento per adulti come spogliarellista all'età di 19 anni. Nel mese di marzo 1992 appare (con il nome di Jami Dion) nella pagina centrale di "Penthouse" e contemporaneamente sulla copertina di "Hustler." Andrew Blake la nota subito e le propone, convincendola, di prendere parte a Hidden Obsessions (1992), che diventa così il suo primo film hard, di ventinove titoli, realizzati tra il 1992 e il 2009, tutti diretti esclusivamente da Blake. Dahlia vince persino l'AVN Award (premi sponsorizzati dalla rivista Adult Video News) per la migliore interpretazione in Teasers (2006). In Pin-Ups - ideale prosecutore di Captured beauty (1995) - è la protagonista principale, quella che anima dall'inizio sino alla fine l'intero set. Set fortunato, girato in ambienti eleganti che hanno avuto l'onore di accogliere al suo interno tale bellezza, contraddistinta da curve perfette e con una vulva semi rasata (ovvero a metà strada tra quelle boscose comparse nella prima fase del porno e le ultime rigorosamente depilate). In questa occasione Blake gira direttamente in video un film ibrido, con prevalenza cioè di scene lesbo ma interrotte sporadicamente da momenti hard durante i quali mai si assiste all'eiaculazione dei personaggi maschili. Predominanti invece appaiono le relazioni tra ragazze, come prassi del regista coinvolte in giochi erotici lievemente sado maso.

 

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Dalhia Grey su Penthouse (marzo 1992)

 

Recensire un film come Pin-Ups impone di tralasciare un elemento importante della cinematografia, ossia quello della sceneggiatura, del tutto assente. Ancora una volta a Blake interessa affiancare, senza alcun senso né logica, scene di "sesso erotico" che si distaccano per qualità dalla media dei prodotti destinati al mercato per adulti. In un film diretto da Blake quello che conta (oltre alla bellezza delle interpreti) sono le luci, lo slow motion, le musiche, il trucco e gli accessori intimi (corsetti, tacchi a spillo, calze e reggicalze, orecchini, braccialetti), unici - per così dire - indumenti indossati dalle attrici. Quel che appare agli occhi dello spettatore è un film senza dialoghi o trama che possa ricondurre in qualche modo alla credibilità, immerso in un clima di fascinazione estetica e di ammaliante e irruente energia sessuale che, dallo schermo, emerge prepotentemente con effetto ipnotico sicuramente (av)vincente.

 

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Una rara immagine di Andrew Blake (2007)

 

"Una ragione per cui le donne sono assai gratificate dai rapporti orogenitali è che è come sentirsi dire: La tua figa mi piace. Potrei mangiarmela." (Erica Jong)

 

F.P. 27/02/2021 (Durata: 95'56")

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