Regia di Veljko Bulajic vedi scheda film
I partigiani jugoslavi in un film piatto e senza nerbo.
Dicono che sia l'ultimo film del prolifico filone jugoslavo (e non solo) di pellicole sui partigiani durante il secondo conflitto mondiale, perché appunto l'opera presente ne scoraggiò la prosecuzione, e lo estinse. Il perché non è difficile capirlo.
Si tratta di un colossal ad alto budget (almeno per il relativo standard) coprodotto dalla Neoplanta Film di Novi Sad, dalla Sherwood Productions e dalla Rete 2 Rai. Deve essere stato digitalizzato di recente, e deve esser stata rifatta la sigla con i titoli di testa, almeno a giudicare dalla grafica digitale, per farlo apparire più moderno.
Ovviamente, il film punta a celebrare i partigiani jugoslavi, ma lo fa in modo così manierato e piatto, così monocorde e privo di fantasia, che la noia sopraggiunge molto presto. Tutto sa di posticcio, di finto, di fatto svogliatamente su richiesta. Chi commissionò il film puntava al grande ritratto storico, al successo internazionale che decantasse i partigiani, ma ne uscì un prodotto floscio ed esangue. Anche per la retorica e la celebrazione, infatti, ci vogliono la creatività, le sfaccettature, e la concretezza dei personaggi (che qua sono solo manichini o macchiette).
Un elemento che incuriosisce è che caspita volevano cavarci fuori i produttori americani Sherwood. Stupisce un po', inoltre, che i partigiani parlino del “compagno Roosevelt” e del “compagno Churchill”. Non credo che costoro si considerassero “compagni”.
Ultimamente la Rai sta portando su dalla cantina alcuni prodotti jugoslavi, ma sembra farlo solo con i meno meritevoli. Anche quella cinematografia, infatti, ha prodotto pellicole interessanti e degne. Sarebbe quindi il caso di rispolverare quelle.
PS Robert Vaughan si lamentò perché più volte non mandarono la macchina a prenderlo alla fine della giornata di riprese, e di aver dovuto tornare in albergo con l'autostop.... Aneddoto jugoslavo.
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