Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Napoli. La provinciale Lorella si innamora ricambiata di Michele, bel giovanotto con la passione per il canto che, vergognandosi di ammetterlo, fa il posteggiatore abusivo. Le famiglie si oppongono, ma i due fuggono insieme; Michele fa successo come cantante e Lorella dà alla luce una bambina che chiama come sua madre, Matilde, riappacificandosi con essa.
È interessante notare come questa pellicola, pur striminzita nei contenuti e modesta nella fattura, sia uno dei rari contributi in termini di scrittura da parte di Titina De Filippo, sceneggiatrice insieme a Roberto Gianviti, oltre che interprete in un ruolo marginale. Napoli, sole mio! è una sorta di rilettura di Poveri, ma belli (Dino Risi, 1956) in salsa partenopea, con l'accoppiata di protagonisti – Lorella De Luca e Maurizio Arena – presi in blocco da quel lavoro, e simili toni scanzonati e sentimentali perfettamente calati nella realtà contemporanea che distaccano in maniera netta il lavoro sia dal melodramma che dal film musicale o dal futuro musicarello, consegnandolo alla categoria del neorealismo rosa. L'intreccio è prevedibile, ma a fare la differenza ci sono, oltre ai volti celebri già citati, attori di notevole esperienza nei ruoli di contorno, come Tina Pina, Enzo Turco, Clelia Matania, Virgilio Riento, Enzo Garinei e ancora Maria Teresa Vianello e Ferruccio Amendola. Giorgio Simonelli, regista iperprolifico, rimase per tutta la sua carriera legato a un cinema popolare e semplice, ma altrettanto gradevole. 3/10.
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