A Roma non piove da tre anni e la mancanza d'acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre ognuno di loro cerca la propria redenzione.
Spiace sparargli contro perchè è un'opera italiana diretta da un regista di classe ma questo è un guazzabuglio di storie senza capo nè coda in un contesto che veicola tutte le peggiori fobie che il potere ha diffuso in questi anni a suo uso e consumo. Virzì forse ha un'opinione a riguardo ma è difficile capire quale.
Opera controversa e controvertibile, che sembra gettare il sasso e nascondere la mano: si denuncia la dittatura vigente, dietro allo spauracchio delle continue emergenze, oppure si avalla la narrativa emergenziale di regime? Ai posteri l'ardua sentenza! Peccato per cast e regista che sembrano appannati, in una trama sbiadita e priva di interesse.
Umanità allo sbando sullo sfondo di una Roma apocalittica in cui legami affettivi, familiari e sociali sono rimessi in discussione dall'opprimente mancanza d'acqua. Film corale e ambizioso ma alla fin fine un po' inconcludente.
Virzì scherza con Sorrentino e porta "la grande bruttezza" nella città eterna. Ma la siccità vera è quella della gola dello spettatore obbligato ad ingurgitare patatine, pop corn e seme per arrivare alla fine del film.
Film tra i più pretenziosi mai visti. Un minestrone di cronaca, temi di attualità e scopiazzature seriali. Cast di gran livello e confezionato molto bene ma alla fine non risulta credibile per suscitare riflessioni come vorrebbe.
Difficile davvero affermare se sia una accozaglia , frastornante e non risolutiva, oppure un film corale, caotico , frastagliato, come lo è la vita:fatta di incroci e casualità che spesso porta ognuno di noi ad affermare "com'è piccolo il mondo". E quanto lo è quello di Antonio?
Non piove a Roma e Virzi' ne cava un eco-film con tante storie che si accavallano fino allo sfinimento.Fate un po' voi...certo ha fatto di meglio....molto meglio (almeno per me).
L'impressione è che il tema di una Roma in ginocchio a causa della siccità, abbia prosciugato le sue buone intenzioni nel fatto di aver concesso più spazio a certa retorica ecologista che a possibili venature distopiche. Poi c'è l'ampia coralità, che se non sei Altman ... Un film che si lascia comunque vedere. Con Orlando e Mastandrea su tutti.
Originale dal punto di vista visivo e tematico in un periodo storico come questo. Riesce ad essere attuale e coinvolgente, malgrado un inizio un po' lento e poco entusiasmante. Il film poi coinvolge anche grazie all'interpretazione dei personaggi principali. Non è uno dei film più belli di Virzì, ma si lascia vedere.
Un film epico e al contempo pieno di umanità sulla disastrata Italia di oggi. Una visione in presa diretta, talmente in tempo reale da apparire perfino profetica. Ben recitato, ben diretto, ma soprattutto scritto egregiamente. Voto: 8
Virzì è veramente un maestro nelle commedie corali. Alcune ingenuità e situazioni scontate sono bilanciate da notevoli trovate geniali e preziosi guizzi d'autore. Bravissimi gli interpreti, in personaggi purtroppo già visti e scontati, salvo eccezioni.
Riuscita commedia collettiva sociale in cui convivono risate e lacrime. Tolta qualche forzatura, l'uso bilanciato dei toni comico e sentimentale critica la realtà odierna, anche quella filmica - per chi scrive sono lampanti i canzonatori richiami a Muccino, i D'Innocenzo e all'italica fiction (anni fa definita dal regista "camomilla per anziani").
Generalmente m'infastidiscono quelle recensioni che dall’alto di ‘sta ceppa (camerette di youtube, scantinati di blog, balconi social, corrieri del giorno & repubbliche della sera, facoltà universitarie) e dimenticandosi del film tentano di individuare, pescare e sventolare le “intenzioni” dell’autore (solitamente sono scritte da gente che per… leggi tutto
A Roma non piove da tre anni, le auto sono incrostate di polvere e gli alberi si ergono scheletrici nel cielo seppia. Il letto prosciugato del Tevere restituisce le antiche vestigia di un tempo in cui la capitale fu il centro del Mare nostrum. Un ruolo che ora non ricoprirebbe, se non fosse per l'anomalia meteorologica che funesta il suo profilo marmoreo rendendola il… leggi tutto
Enorme delusione sia considerando il regista (che prosegue nella sua parabola discendente), sia considerando alcuni attori coinvolti (Mastrandrea, Orlando).
Il macro-soggetto abbastanza interessante viene vanificato da una sceneggiatura sconclusionata, infarcita di incongruenze e non plausibilità palesi. I personaggi girovagano senza una direzione, collidendo uno sull'altro… leggi tutto
Più che un instant-movie o un ritratto ispirato alla pandemia e al virus da Covid-19, “Siccità” è una visione prossima ventura del nostro Paese, dell’Europa, del mondo. Se un nuovo virus legato al cambiamento climatico ci investirà, niente pioggia per tre anni, daremo il peggio di noi? Cadremo in un sonno letargico come il tassista Loris? Le…
Ultima opera corale di P. Virzi' con venature distopiche ma non distanti dalla realtà.
Il cambiamento climatico e i vettori animali di virus mortali per l' essere umano, fanno da contrappunto a questo racconto che intersecando vari drammi, riesce nella seconda metà del film, a fare incrociare tutti i personaggi.
Nel tentativo di mostrare, come l' inaridimento, dovuto…
Enorme delusione sia considerando il regista (che prosegue nella sua parabola discendente), sia considerando alcuni attori coinvolti (Mastrandrea, Orlando).
Il macro-soggetto abbastanza interessante viene vanificato da una sceneggiatura sconclusionata, infarcita di incongruenze e non plausibilità palesi. I personaggi girovagano senza una direzione, collidendo uno sull'altro…
Al contempo furba e sincera, la 2ª stag. (5 ep. da ca. 45’ l’uno) di “Monterossi” compie un deciso passo in avanti rispetto alla 1ª (3+3 ep.) e si dimostra più, oltre che adulta…
Perché sì.
Ed ecco in ordine (si fa per dire) "decrescente" le migliori 26 puntate pescate dalla 1ª (sì, va beh, "dalla 1ª": suvvia, chi è che se li filava…
A Roma non piove da 3 anni, e la mancanza d'acqua stravolge regole e abitudini dei suoi cittadini. I destini di un autista, un avvocato, un attore e un ex detenuto si intrecciano, mentre lottano per la propria sopravvivenza.
"Siccità" s'inserisce inequivocabilmente tra le file del genere della distopia ambientale. Paolo Virzì sceglie l'ambientazione di Caput mundi per un…
Un brutto film, pur con tanti pregi. Scritto in fretta, pur di sfruttare i problemi del momento, allora quelli enormi del covid, impastandoli con quelli del riscaldamento globale.
Il soggetto, di Virzì medesimo e dello scrittore Giordano, tratta di tutto, ma in modo disarticolato, e anche commerciale, per quanto voglia colpire senza profondità. Tutto è trattato in modo…
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti (in verità 25) titoli (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) migliori cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV nel…
Roma, in un oggi distopico.
Tre anni di siccità hanno prosciugato il Tevere, infestato l'Urbe di blatte infette e gettato l'umanità in uno sconforto ontologico.
Seguiamo le storie di Antonio, sottoproletario evaso controvoglia; di Alberto Jacolucci, ex artigiano ridotto in miseria; di Loris autista ed ex marito di Sara, medico al Policlinico Sant'Anna che cura i numerosi casi di…
In una Roma sopraffatta dalla siccità e dall'epidemia di una misteriosa malattia derivante dalle blatte si intrecciano e si accavallano le storie di vari personaggi: una dottoressa, un tassista, un idrologo, una cassiera di supermercato, una giovane musicista, un attore fallito reinventatosi influencer, un evaso... suo malgrado e molti altri ancora.
Tanti sono i pregi, ma non pochi i…
Commedia o dramma? Difficile propendere per il primo genere: non c'è poi granchè da ridere, in effetti. L'intera rappresentazione sembra più che altro mirata alla critica sociale, ma si stenta a comprenderne esattamente il contenuto: si stigmatizza la dittatura instaurata a colpi di emergenze, oppure si avalla tutto ciò, stigmatizzando chi la critica? Soprattutto…
Una crisi idrica senza precedenti colpisce Roma. Non piove da mesi, il Tevere è in secca; i rifornimenti d'acqua sono garantiti da autobotti e l'erogazione attraverso la rete pubblica è garantita per un'ora al giorno. A breve verrà sospesa del tutto. Questo contesto di estrema emergenza fa da sfondo alle vicende di un gruppo di personaggi, legati tra loro da relazioni molto…
"Cose permanenti e fondamentali come il lampo, non il lampione." Matteo Meschiari, modenese classe ‘68, professore a Palermo e in giro per mezza Francia di, ebbene sì (p. 1), demo-etno-antropologia…
Generalmente m'infastidiscono quelle recensioni che dall’alto di ‘sta ceppa (camerette di youtube, scantinati di blog, balconi social, corrieri del giorno & repubbliche della sera, facoltà universitarie) e dimenticandosi del film tentano di individuare, pescare e sventolare le “intenzioni” dell’autore (solitamente sono scritte da gente che per…
Mosaico di esistenze disperate, buffe, patetiche, che abitano un mondo appesantito dal torpore di una siccità che attanaglia Roma da tre anni. Virzì ambienta il film in un futuro distopico per parlarci di un presente in stato confusionale, descrive un momento di allarme (climatico), mostra un nuovo scenario di crisi (pandemica), intreccia storie di personaggi sconfitti e…
Alla grande bellezza Virzì risponde con una Roma in formato grande bruttezza, arida di animi come di acqua, nella quale la gente si arrabatta come al solito tra umane indifferenze e differenze di classe, tra il serio ed il faceto, tra l'egocentrismo ed un altruismo interessato. Temi importanti, attori importanti, luoghi importanti, ma un film tecnicamente impeccabile non riesce a…
Dopo tre anni di siccità Roma è invasa da disperazione e blatte e da un’influenza preannunciata da uno stato di torpore che porta chi ne è colpito a finire in rianimazione.
Film corale che preannuncia l’ennesimo cambio di direzione della carriera di Paolo Virzì. Il regista toscano porta in scena una narrazione che vuole esorcizzare il nostro…
A Roma non piove da tre anni. Il Tevere si è prosciugato, la città è devastata dalla siccità. Le risorse idriche si stanno esaurendo. Attorno a questo dramma si svolgono le vite dei protagonisti, legati da un destino tragico, sempre troppo impelagati nei loro problemi per accorgersi di ciò che realmente sta accadendo.
L’inconsapevolezza (o forse…
Erano una decina di anni che non mi arrischiavo a vedere un film di Paolo Virzì e, a conti fatti, avrei fatto bene ad aspettarne altri dieci. Il regista toscano ormai viaggia su livelli medio bassi, di Cinema di massa, superficiale, che proprio "Siccità" esemplifica al meglio. Una Roma del futuro, distopica, è in preda alla siccità, appunto, e l'acqua è…
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Commenti (17) vedi tutti
Forse un Virzi' sotto tono
leggi la recensione completa di ilpadreditutti“Siccità”, ovvero: la Sindrome dello Specchietto Retrovisore.
leggi la recensione completa di mckSpiace sparargli contro perchè è un'opera italiana diretta da un regista di classe ma questo è un guazzabuglio di storie senza capo nè coda in un contesto che veicola tutte le peggiori fobie che il potere ha diffuso in questi anni a suo uso e consumo. Virzì forse ha un'opinione a riguardo ma è difficile capire quale.
commento di bombo1Opera controversa e controvertibile, che sembra gettare il sasso e nascondere la mano: si denuncia la dittatura vigente, dietro allo spauracchio delle continue emergenze, oppure si avalla la narrativa emergenziale di regime? Ai posteri l'ardua sentenza! Peccato per cast e regista che sembrano appannati, in una trama sbiadita e priva di interesse.
leggi la recensione completa di Souther78Umanità allo sbando sullo sfondo di una Roma apocalittica in cui legami affettivi, familiari e sociali sono rimessi in discussione dall'opprimente mancanza d'acqua. Film corale e ambizioso ma alla fin fine un po' inconcludente.
commento di Fanny SallyVirzì scherza con Sorrentino e porta "la grande bruttezza" nella città eterna. Ma la siccità vera è quella della gola dello spettatore obbligato ad ingurgitare patatine, pop corn e seme per arrivare alla fine del film.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliFilm tra i più pretenziosi mai visti. Un minestrone di cronaca, temi di attualità e scopiazzature seriali. Cast di gran livello e confezionato molto bene ma alla fine non risulta credibile per suscitare riflessioni come vorrebbe.
commento di alteaxE quindi!?
commento di TreferTDifficile davvero affermare se sia una accozaglia , frastornante e non risolutiva, oppure un film corale, caotico , frastagliato, come lo è la vita:fatta di incroci e casualità che spesso porta ognuno di noi ad affermare "com'è piccolo il mondo". E quanto lo è quello di Antonio?
commento di racheleNon piove a Roma e Virzi' ne cava un eco-film con tante storie che si accavallano fino allo sfinimento.Fate un po' voi...certo ha fatto di meglio....molto meglio (almeno per me).
commento di ezioPolpettone distopico, fra l'ecologico e il pandemico.
leggi la recensione completa di gruvierazL'impressione è che il tema di una Roma in ginocchio a causa della siccità, abbia prosciugato le sue buone intenzioni nel fatto di aver concesso più spazio a certa retorica ecologista che a possibili venature distopiche. Poi c'è l'ampia coralità, che se non sei Altman ... Un film che si lascia comunque vedere. Con Orlando e Mastandrea su tutti.
commento di Peppe ComuneOriginale dal punto di vista visivo e tematico in un periodo storico come questo. Riesce ad essere attuale e coinvolgente, malgrado un inizio un po' lento e poco entusiasmante. Il film poi coinvolge anche grazie all'interpretazione dei personaggi principali. Non è uno dei film più belli di Virzì, ma si lascia vedere.
commento di nicoscarpinoUn film epico e al contempo pieno di umanità sulla disastrata Italia di oggi. Una visione in presa diretta, talmente in tempo reale da apparire perfino profetica. Ben recitato, ben diretto, ma soprattutto scritto egregiamente. Voto: 8
leggi la recensione completa di andenkoVirzì è veramente un maestro nelle commedie corali. Alcune ingenuità e situazioni scontate sono bilanciate da notevoli trovate geniali e preziosi guizzi d'autore. Bravissimi gli interpreti, in personaggi purtroppo già visti e scontati, salvo eccezioni.
commento di monsieur opalRiuscita commedia collettiva sociale in cui convivono risate e lacrime. Tolta qualche forzatura, l'uso bilanciato dei toni comico e sentimentale critica la realtà odierna, anche quella filmica - per chi scrive sono lampanti i canzonatori richiami a Muccino, i D'Innocenzo e all'italica fiction (anni fa definita dal regista "camomilla per anziani").
commento di Leo MaltinDopo “Notti magiche”, il nuovo bel film di Paolo Virzi’ livornese D.O.C., la magia di “Ovosodo”, continua con il suo stile di cantore raffinato.
leggi la recensione completa di claudio1959