Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Il cinema preso dall'album di famiglia stile Pupi Avati, se non erro la storia si riferisce alla nonna del regista, speriamo che le sue storie familiari rimangono in famiglia, si conservino i buoni ricordi, ma solo nello stretto nucleo privato. A parte la storia in sé stessa, diciamo che il gusto del racconto c'è tutto e curatissima è la direzione degli attori, ancora il regista riusciva in questa auto-trappola familiare a dare il meglio di sé e con una certa misura, sa mischiare bene il fattore commedia e macchietta alla perfezione con l'ombra del dramma e decisamente non è cosa da poco. Certo il cinema di Avati assomiglia molto alla poesia crepuscolare di Gozzano, speriamo solo che si salvi dagli eccessi e qualche volta certamente non ci è riuscito; comunque questi sono degli esempi di cinema che si deve essere dimenticato o che magari cerca di rincorrere oggi senza speranza, d'altra parte facendone due all'anno, con Berlusconi come padrino, la cosa è molto difficile.
Umna storia familiare bene amalgamata
Ortolani conosce alla perfezione le atmosfere di Avati.
Una regia stilisticamente valida
Un'attrice che ha talento e qui lo assolve al meglio
Ritorna con Avati in un personaggio che rimane
Con capello biondo e persoabggio poetico
La molgie fedigrafa, un'attrice dal dolce piglio
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