Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
A Varsavia, il piccolo Pawel (Woiciech Klata, che oltre a essere bellissimo è anche bravissimo come pochi altri bambini sullo schermo) ha imparato dal padre Krzysztof (Baranowski), professore universitario, che tutto può essere misurato. All'impostazione iper-razionalista del babbo fa da contraltare quella sentimental-religiosa della zia paterna Irena (Komorowska). Un giorno Pawel si avventura sul stagno gelato per pattinare, dopo che il padre lo ha rassicurato circa l'assoluta tenuta, calcolata al computer, dello strato di ghiaccio. Ma Krzysztof non ha calcolato la presenza di un uomo che gravita nei paraggi del laghetto e che ha acceso un fuoco che ha favorito il disgelo: per il piccolo, tenerissimo Pawel sarà la morte. Krzysztof, disperato, va in chiesa, distrugge l'altare ed accenna ad un gesto battesimale con un pezzetto di ghiaccio. Primo dei dieci film che Kieslowski ha scritto e sceneggiato con Krzysztof Piesiewicz per la televisione polacca, Decalogo uno squaderna con imponenza il talento visivo e drammaturgico del regista polacco. Al comandamento di Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me, Kieslowski fa corrispondere una visione altamente problematica del rapporto tra razionalità e fede religiosa, lasciando intravedere la presenza di un dio cattivo e vendicativo (che in nove dei dieci film è impersonato dalla arcana figura di Arthur Barcis) al quale non si può trasgredire. Girata interamente in pellicola, l'opera del Decalogo resta una delle avventure cinematografiche più importanti e monumentali del cinema europeo.
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